DEI PATRIARCHI EC. Questi nell’anno 476, mercè la protezione ilei tiranno Basilico, ritornò ilal Clicrsoncso ov’ era stato relegato dall’ imperatore Leone. Al suo arrivo Sololaciolc fu costretto di ritirarsi a Canope. Elure persuase al tiranno di condannare il Concilio di Calcedonia. 11 7 mesori, ossia 3i luglio 4*7 secondo Liberai, s’avvelenò, o second’altri, inori di vecchiezza. È rimarcabile clic Elure anatemizzò egualmente Eutichio e il Concilio di Calcedonia; il primo perchè negava essere Gesù Cristo della stessa nostra natura, e il Concilio perchè ammetteva due nature in Gesù Cristo. Gli eretici gli sostituirono Pietro Monge, di lui arcidiacono, il qual venne discacciato dall’ imperatore Zenone 36 giorni dopo la sua elezione. Nell’anno 482 verso il mese di aprile mori Timoteo Solofaciole. Gli viene rimproverato dagli scrittori ortodossi un eccesso di compiacenza verso i nemici del Concilio di Calcedonia. XXVIII. GIOVANNI TALAIA. 482. GIOVANNI TALAIA, prete della congregazione di Tabenne, ed economo della Chiesa di san Giovanni d’ Alessandria, fu dai Cattolici eletto a succedere a Timoteo Solofaciole. La lettera sinodale cui scrisse ad Acaia, patriarca di Costantinopoli, per comunicargli la sua elezione, andò smarrita per via, ed Acacio si fece a credere non gliel’ avesse mandata per disprezzo verso la sua persona. Per questa preoccupazione lo fece scacciare dalla sua Sede, c ristabilì Pietro Monge verso il mese di ottobre 482. Giovanni Talaia si ritirò dapprima in Antiochia, donde per consiglio del patriarca Calendion appellò a Roma quivi recandosi. Nell’anno 491 dopo la morte di Zenone egli partì per Costantinopoli sperando di ottenere il suo ristabilimento da Anastasio successore di Zenone, da cui era individualmente conosciuto. Ma venne al contrario condannato dall’imperatore all’esilio. Egli ritornò a Roma. Il papa allora 11011 ¡scorgendo più speranza pel suo ristabilimento gli diede il vescovato di Nola nella Campania. Giovanni Talaia, secondo Eutichio, non tenne il seggio di Alessandria che soli 6 mesi. Dice Teofano eh’