DEI PATRIARCHI EC. 28J punto nello lettere sinodali scritte ai patriarci)). Morì Giovanni il venerdì 2t) di aprile 5o5 (Pagi). 5o5. GIOVANNI, cognominato Niceote, succedette a Giovanni li. Fu sì grande la sua avversione al Concilio di Calcedonia clic ricusò di comunicare cogli altri tre patriarchi d’ Oriente, perdi’ essi si contentavano di ricever l’caotico seuz ’ ' * Concilio. Gli ace- il suo rispetto per la memoria di Pietro Monge, che negò di infamare. Tuttavolta nell’anno 5i3. Severo loro capo , eletto nuovamente patriarca di Antiochia avendogli inviata la sua lettera sinodica, non venne da Giovanni fatta difficoltà di comunicare, sccolui. Ma la loro riunione non ispcnse lo scisma degli acefali. Giovanni morì il lunedì 27 del mese pachon, ossia 22 maggio dell’anno 5jy. Si^. DIOSCORO, nipote di Timoteo Elurc, montò la Sede di Alessandria il 22 maggio 5iy non senza grandi turbazioni. Nel giorno stesso della morte di Giovanni 111, egli riunì alla sua comunione gli acefali, condannando altamente il Concilio di Calccdonia e la memoria del pari di Pietro Monge senza rigettare però altrimenti 1’ caotico. Dioscoro morì l’8 ottobre dell’anno 5ir), come prova Pagi, e non il 14 del mese stesso dell’anno 5i8, come accenna il p, Quien. XXXIV. TIMOTEO III. 5ic). TIMOTEO, sostituì 1’8 ottobre 5ig nella Sede di Alessandria Dioscoro II. Egli fu pure un nemico del Concilio di Calcedonia. Severo patriarca di Antiochia scacciato dalla sua Sede dall’ imperatore Giustino, trovò asilo presso di lui insiem cuti Ciuliauo vescovo d’Alicarnasso, XXXII. GIOVANNI III. lali rimasero comunione atteso XXXIII. DIOSCORO ir.