CANTI ILLIRICI 49 Quando Moncilo vide la schiera, E’ tira la spada dal fianco : 165 Ma la disgraziata non si lascia cavare, Come se per il fodero ringrossata. Allor dice Moncilo il capitano : Udite, fratelli miei cari: Mi tradisce la cagna di Vidósava. 170 Or datemi la spada, voi, più migliore. — Lesto l’ebbero i fratelli ubbidito, Diedergli la spada più migliore. Così Moncilo ai fratelli parlò : Udite, fratelli miei cari : 175 Voi date nella schiera da’ canti, Io darò nella schiera per mezzo. — Dio mio! maraviglia grande! Se a taluno guardar fosse dato Come trincia Moncilo il capitano, 180 Come sbratta la via per il monte! Più calpesta il cavallo Giabucilo Di quel che Moncilo colla acuta spada tagli. Ma trista sorte gl’incontrò: Quando riesce di faccia a Pirlitore, 185 Rincontranlo nove cavalli morelli, E suwi, de’ fratelli nessuno. Quando ciò vede Moncilo il capitano, (165) Pusta come deserta, lassa ! L'epico; de’ Greci moderni. (166) Prirasla — succrevisset. (169) Cuja. Così il gr. axuXXa. (170) No, forse scorcio di nego. (170) Ponajbolju. Al comparativo aggiunge due particelle intensive. — A renderle almeno in parte, accolgo un idiotismo che non è senza esempi. (178) Da je kome pogledati bilo. — Si cui fuisset, senz’altro. Elissi elegante. (179) Sife. Lat. secare. (183) Srecia susretnula. Srecia da srititi. Come l’italiano incontrare per avvenire. (184) Izigie. Aveva rotta la schiera per mezzo, e riusciva fuor oltre. N. Tommaseo - Canti Illirici. 4