DEI PAPI 69 Stefano II, al suo ritorno di Francia, avea fatto condur via e porre nelle prigioni di Roma per non essergli venuto innanzi mentr’ era in cammino alla volta di quel reame. Sergio aveva una buona scusa per essere lui suddito del re de’Lombardi. Ma Stefano gli suscitò contro delle altre cavillerie, e adunò pure un Concilio per farlo deporre; non trovò peraltro in esso quella deferenza verso di lui che si era ripromessa. Sergio però rimase ne’ferri. Paolo la vigilia della morte di Stefano essendosi tecato a visitar esso prigioniero , gli avea promesso di adoperarsi per la sua liberazione ; ciononostante non adempì la sua parola se non P anno secondo del suo pontificato ( Saint-Marc, Abr. de V hist. d’ 1tal. Tom. II. p. 354, 37o ). Morì Paolo il 28 giugno 767 dopo aver tenuta la santa Sede 10 anni, ed 1 mese. Si onora qual santo celebrandosi il giorno di sua morte. Questo pontefice pose in alcuna delle sue lettere la data degli anni dell’imperatore di Costantinopoli. Sul sigillo di Paolo I, stanno sculte le imagini dei santi Pietro e Paolo. In ciò fu imitato da altri papi. XCIII. STEFANO III. 768. STEFANO III, siciliano, prete del titolo di santa Cecilia, fu consacrato il 7 agosto 768, dopo una vacanza di i anno, ed 1 mese; durante la quale fu occupata la santa Sede da Costantino , cui il duca Toton di lui fratello fece montare armata mano. Ma siccome Stefano era stato canonicamente eletto il 5 agosto per opera di Sergio, primicerio della Chiesa romana, e di Sergio di lui figlio , così alla domane fu deposto l’intruso e confinato nel monastero di Celles-Neuves, ove indi a poco gli furono cavati gli occhi, all’insaputa forse di Stefano. Il nuovo pontefice non andò guari che se la prese col re de’ Lombardi, i quali dolenti per la perdita della Pcnta-pole e dell’esarcato, facevano sforzi per rivendicarli. Stefano inquieto su’loro successi deputò Sergio il padre al re Pipino per chiedergli soccorso contro i Lombardi. Sergio al suo giungere in Francia intese la morte di Pipino, e si recò a visitare i re Carlomagno e Carlomano, d«