DEI PATRIARCHI EC. PAOLO ristabilito e discacciato per la terza volta. 347. PAOLO, risalì per la terza volta alla sua Sede, in virtù di un decreto del Concilio di Sardica, che repri-stinava tutti i vescovi Cattolici deposti dagli Ariani. In tale occasione gli giovò molto il credito dell’imperatore Costante. Egli visse in pace sino alla morte di questo principe avvenuta nel 35o; ma sul declinar di quest’ anno fu scacciato di nuovo e relegato a Cucuse \ ove gli Ariani lo fecero strozzare. MACEDONIO solo. 35o. MACEDONIO, rimase padrone della Sede di Costantinopoli, atteso l’ultimo esilio di Paolo. Egli non in altro fece uso della sua riputazione ed autorità se non nel vessare i Cattolici e i Novaziani. Ma in seguito irritò gli Ariani puri per essersi posto dal partito de’ Semi-ariani. Essendosi i primi raccolti nell’ anno 36o in una spezie di Concilio a Costantinopoli, lo deposero il i5 del mese greco pcritius giusta Evagro, cioè il i5 febbraio. Ritiratosi in un suo podere egli ricomparve sotto P imperatore Giuliano, formò la setta dei Pneuiaatomachi, chiamati ancora dal nome suo Macedoniesi, e non guari dopo morì. Vili. EUDOSSIO. 36o. EUDOSSIO, vescovo di Antiochia, venne dal-P assemblea che depose Macedonio posto sulla Sede Costantinopolitana. L’anno stesso del suo trasferimento ordinò a vescovo di Cizico Eunomio, ariano famoso cui fu obbligato nell’anno dopo di deporre. Nell’anno 364 ven,*e. deposto lui stesso, benché senza effetto, dal Concilio di Lampsaco composto di Macedoniesi per aver ricusato di pomparirvi. Quando Valente ascese al Soglio imperiale, Eudossio s’insinuò nel suo spirito col mezzo di adulazioni, c riuscì ad infettarlo del veleno de’suoi errori. Egli am-