CANTI ILLIRICI 110 E tra le lagrime cruccioso parla: Guai a te, Cossovo piano, Che tocca oggi a te misero Che dopo il tuo Sire magnifico, Arabi sieno giudici tuoi! 115 Io la vergogna soffrire non posso, Nè il dolor grande comportare, Che, Arabi tale angheria facciano E abbraccino e spose e vergini. Oggi, fratelli, io vo’ vendicarvi; 120 Vendicarvi, o morire. — Va Marco diritto dinanzi alla tenda: L’aocchia dell’Arabo la scolta, E dice al nero Arabo: Signor nostro, Arabo d’oltremare, 125 Un maraviglioso guerriero cavalca per Cossovo Su valente destriero pezzato: Il buon destriero forte imbizzarrisce, Dall’ugna vivo fuoco schizza, Dalle nari azzurra fiamma guizza. 130 II guerriero in noi vuol percuotere. — Ma dice l’Arabo nero: Ragazzi miei, quaranta miei servi, Non vuole il guerriero in noi percuotere. (115) Pod-njeti = sub portare. (119) Versi non antichi. (125) £udan. Dante: Venir nuotando una figura in suso Maravigliosa ad ogni cuor sicuro. [Infer., XVI, 131-132]. E in Dante e nel Serbico qui maraviglia vale stupore misto a sbigottimento. (126) Scarenome. I Toscani pezzato. Nella vita di Giovanni da Empoli: « Bellissimo cavallo bretone, pezzato di nero e di bianco ». [La vita di Giov. da Emp., scritta da Girolamo da Emp., suo zio: a pag. 19 e segg. del volume III Az\VAppendice al?Archivio Storico Italiano]. (130) Udariti. Vien forse da dati. Come a noi dare vale bussare.