i22 CRONOLOGIA STORICA Pascale gli soggiunse in risposta che rinuncii preliminarmente alle investiture. Enrico ritiratosi in disparte co’suoi vescovi per deliberare, ritornò alcuni momenti dopo, arrestò il papa e lo condusse prigione nel castello di Tri-bucco co’suoi cardinali. Nel giorno poi 8 aprile susseguente egli lo pose in libertà dopo averlo astretto ad accordargli le investiture. Pascale nel ritornare a Roma coronò Enrico ad imperatore, il i3 del mese stesso, confermando il trattato tra essi seguito. Dopo la dipartenza di Enrico i cardinali eh’erano rimasti in Roma fecero al papa amari rimproveri per l’accordo fatto da lui con quel monarca, dicendo eh’ egli dovea piuttosto sacrificare la propria vita, che concedergli le investiture. Ma per ripetere le parole di Muratori, egli è un bel fare il bravo lungi dalla battaglia. » Se cotesti zelatori, soggiung’egli, 55 fossero rimasti nella stessa desolazione in cui trovavasi il 55 buon papa col coltello alla gola, e il pericolo di ve-55 der prigionieri i cardinali, e tant’altri Romani immola-55 ti al furore, ed alla vendetta, non so se avrebbero es-55 si mandato ad esecuzione quanto pretendevano allora 55 dal Santo Padre 55. La riflessione di Muratori sarebbe più giusta, se Pascale restituito a libertà non avesse ratificato ciò che gli si avea estorto nella sua prigionia. Co-nobb’ egli stesso il suo fallo, e non vedendo via di ripararlo, uscì di Roma per andar a piangerlo in Terracina. Dopo la sua partenza i cardinali fecero un decreto di condanna del fatale decreto; Ildebergo, Sugero e Gottifreddo di Viterbo ci dicono che Pascale deposti gli arnesi pon-tificii si seppellì in un eremo risolto di abdicare il pontificato. Ma i più saggi Romani, aggiungon essi, si opposero a questo suo divisamente, e lo indussero a ritornare. Pascale al suo ritorno rivocò in pien Concilio il 18 marzo dell’anno 1112 il privilegio che avea Enrico da lui ottenuto, astenendosi di scomunicarlo. Tollerò però che 1 cardinali alla sua presenza, e 1 suoi legati in diversi Con-cilii lanciassero su questo principe i fulmini ecclesiastici. L’anno 1116 nel mese di gennaio ritornato in Italia Pim-pcratore per raccogliere la successione della contessa Ma-tilde, morta il 24 luglio dell’anno precedente, deputò al papa P abate di Cluni per fargli proposizioni di pace. Ma