CRONOLOGIA STORICA bene inteso (c non lo fu forse da tutti) faceva sì rari i rifiuti dei Sacramenti, che non nc sarebbe stata mai turbata la (juicte della Chiesa. Con un decreto 17 aprile 1755 questo papa avea condannata la Stona del popolo di Dio, composta in uno stile romanzesco dal gesuita Berruyer con dissertazioni favorevoli al Pelagianismo, ed al Sociniani-smo. Ricomparsa poscia quest’ opera tradotta in italiano ed in ispagnuolo, il papa pronunciò nel 17 febbraio 1758 un nuovo decreto in forma di bolla per fulminare questa produzione pericolosa in qualunque lingua ed idioma venisse essa presentata, non clic gli scritti pubblicati in sua difesa. Nell’anno stesso ad istanza del re di Portogallo, egli stabilì con lettere in forma di Brevi in data i.° aprile , il cardinale Saldanha portoghese in visitatore e riformatore de’ Gesuiti in tutti gli stati soggetti a quel monarca. Fu questo 1’ ultimo atto di autorità da lui fatto. Questo gran papa terminò la sua carriera mortale il 3 maggio susseguente dopo un pontificato di 17 anni, 8 mesi , e iG giorni. Benedetto portò seco nella tomba il compianto di tutti i buoni e la stima di tutti i giusti apprez-zatori del merito. Il re di Prussia gli avea dato contras-segni di deferenza e di stima personale, trattando secolui intorno gli interessi della Chiesa Cattolica di Slesia dopo la riunione di questa provincia alla sua corona. L’imperatrice di Russia Elisabetta Petrowna gli dimostrò gli stessi riguardi nella corrispondenza eh’ egli ebbe con questa sovrana. Tutti i principi e signori stranieri, che vennero a Roma nel corso del suo pontificato, pubblicarono le sue lodi nel loro ritorno su quanto avevano veduto ed inteso. La sua conversazione familiare, decente, spiritosa senza aflettazione , sparsa di arguzie senz’ essere offensiva, gli avea tratto una spezie d’incanto. I più miseri pellegrini trovavano in lui un consolatore nelle sue pene ed un padre caritatevole ne’loro bisogni. Ma le sue conversazioni le più deliziose erano coi dotti, le cui produzioni egli in-coraggiano co’suoi discorsi e sovente colle sue liberalità. Avea fondato in Roma un’ accademia per la storia ecclesiastica, da cui uscirono luminose memorie sopra importanti materie. La biblioteca del Vaticano, quell’emporio di ricchezze in ogni ramo di letteratura s’accrebbe conside-