DEI PAPI ’ 67 tutta la sua corte, di’crasi recata a incontrarlo ad una lega di distanza. Pipino nell’ avvicinatigli smontò di sella, si prosternò a terra e Io accompagnò a piedi per qualche tempo, facendo presso lui le funzioni di semplice scudiero , dice Anastasio il Bibliotecario , ciò eli’ è confermato da Thegan e Frodoard. Ma alla domane il papa c il suo clero stando nell’oratorio del palazzo di Pontyon, s’inginocchiano aneli’essi a’piedi del principe aspersi di cenere, e stretti di cilicio, scongiurandolo per quanto vi ha di più sacro a liberar essi e il popolo romano dalla tirannia de’Lombardi. Il re rialza il pontefice, e in una conferenza secreta che tiene poscia con lui gli promette sacramentando di proteggerlo con ogni suo potere, e che dopo avrà tolto dalle mani de’ Lombardi l’esarcato e la Pentapole, invece che restituirli all’ imperatore, egli ne farà dono a san Pietro e suoi successori. Il tempo e il tacito consenso degli imperatori d’Oriente legittimarono nei successori di Stefano il possesso di ciò che nella sua origine sembrava usurpazione. Il 28 luglio Stefano consacra Pipino che lo era già stato dall’arcivescovo di Magonza. Il papa ammala a san Dionigi ove avea. fatto la cerimonia, risana miracolosamente com’ egli racconta, e ripiglia la strada di Roma avanti il finir del 754, accompagnato da Girolamo fratello di Pipino e dall’ abate Ful-rade. Astolfo dimenticando le promesse fatte a Pipino pronto a dargli addosso in Italia, cominciò 1’ assedio di Roma nel mese di gennaio 755. Stefano ricorse nuovamente a Pipino, e scrisse a 4ui e a tutti i Francesi una lettera pressantissima in nome di san Pietro. Si ha torto di tacciare di soperchieria questa figura rettorica. Il monarca si mette di nuovo in marcia per recarsi in soccorso del papa. In questa spedizione egli ridusse il re de’ Lombardi a restituire 22 città, di cui l’abate Fulrade incaricato dell’esecuzione di questo trattato portò le chiavi a san Pietro. Stefano diede per riconoscenza a Pipino come questi lo avea pregato, l’assoluzione del delitto da lui commesso mancando di.fedeltà verso il re Childerico. Questo pontefice legato in amicizia con Didier duca d’Istria, contribuì l’anno 756 a farlo riconoscere a re de’Lombardi. Egli preparava con questo senz’ accorgersene, ben molte