DEI PAPI a53 razioni da lui ordinate per rianimarla colla sua presenza. La gran pietà e P estremo suo amore pei poveri gli fecero fondare gran numero di ospitali. A lui pure si deve la costruzione di una Chiesa nell’ abazia di Subiaco da lui arricchita d’immensa biblioteca. Mancava di sagristia la basilica di san Pietro di Itoma e Pio VI, la fece erigere con magnificenza, terminando cosi di perfezionare il primo tempio della religione Cristiana. La sua affabilità e la sua dolcezza di carattere furono ammirate da parecchi sovrani clic visitarono questo pontefice. Giuseppe lì, imperatore di Allemagna, il granduca che fu poscia Paolo I, imperatore di Russia, Gustavo III, re di Svezia, il figlio del re d’ Inghilterra e suo fratello il duca di Glocester, furono tocchi dell’ accoglienza che da lui ricevettero, e si affrettarono di rendere alle virtù del santo Padre tutti gli omaggi di cui esse erano degne. Il granduca di Toscana Pier Leopoldo avea sin dall’anno 1775 assoggettati tutti i beni ecclesiastici alle stesse imposte degli altri, e soppresso ne’suoi stati gli ermi-taggi. Ciò produsse tra lui e papa Pio VI, una controversia, nella quale il pontefice risplender fece dal pari e la sua moderazione e la sua politica, e nel 1788 abolì la nunziatura negli stati Toscani e soppresse nella causa ilei clero qualunque appello alla santa Sede. Pio VI, reclamò pe’ propri ambasciatori i diritti medesimi che ottenevano quelli degli altri sovrani, e col temporeggiare ottenne d’ impedire qualunque innovazione in tale rapporto. Nel 1782 un affar d’importanza richiamò tutta l’attenzione e tutte le cure del papa. L’imperatore Giuseppe li, avea allora eseguito ne’suoi stati un piano di riforma negli oggetti ecclesiastici disciplinari. Pio VI, temendo le lungherie di una negoziazione per mezzo di delegati, si determinò di recarsi egli stesso a trattar di quest’affare coll’imperatore. Egli lasciò Roma il 27 febbraio 1782, affidando il governo de’suoi stati al cardinale Colonna, ed incamminossi verso la capitale dell’Austria. L’imperatore e suo fratello Massimiliano gli andarono incontro a qualche lega da Vienna, e appena scorsero Pio VI, sce-