DEI T ATRI ARCHI EC. 383 LXIII. GEORGIO. GEORGIO, fu il successore di Elia nella Sede di Gerusalemme. L’anrto 800 egli fece accompagnare nel loro ritorno per due de’suoi monaci gli ambasciatori inviati da Carlomagno al califfo Haroun. Questi monaci .portarono seco d’ordine del califfo le chiavi del santo sepolcro e della Chiesa del Calvario per consegnarle a quel monarca con uno stendardo cui crede Fleury essere stato il simbolo del potere ed autorità che Haroun trasfondeva in Carlomagno. Morì Giorgio al più tardi nel 807. LXIV. TOMMASO I. TOMMASO , monaco dell’ eremo di san Saba , diacono c medico era nell’ anno 807 succeduto al patriarca Giorgio. Nell’ anno 808 prima della festa di .Natale i monaci del monte degli Oliveti avendo consultato il patriarca intorno una quistioue ch’era tra essi insorta sul procedimento delio Spirito Santo, vennero da esso rimessi alla santa Sede. Scrisse in conseguenza su tale proposito a papa Leone III, e a questo pontefice scrissero pure dà lor parte i monaci. Questo fu il primo quesito agitato l’anno susseguente nel Concilio di Aix-la-Chapelle. Nell’anno 817'. San Teodoro Studita scrisse a Tommaso non che agli altri patriarchi ed al papa •intorno lo stato della religione in Grecia sotto il tirannico impero di Leone l’Armeno, avverso alle sante Immagini. Per questa lettera Tommaso inviò all imperatore due monaci di san Saba che sosten-nessero alla sua presenza la verità. Leone li fece fustigare, e porre in bando. Morì Tommaso al più tardi l’anno 829. Al tempo di questo patriarca quasi tutti i Maomettani di Gerusalemme vi furono discacciati da fòrte carestia, e Tommaso colse questa occasione favorevole per riparare il coperto della Chiesa della Risurrezione. Mentre Abdal-lah figlio di Taher passava per Gerusalemme onde recarsi a Bagdad, alcuni Mussulmani gli rappresentarono aver