D£I PAPI 4« guerra in Italia, la cui conquista gli veniva assicurata dalle prese misure. Mentre Agapito stava per ritornarsene, venne attaccato da malattia clic gli recò pronta morte il 22 aprile dell’anno 536. LVII. SILVERIO. 536. SILVERIO, nativo della Campania, figlio di papa Ormisda, e suddiacono fu collocato sulla santa Sode tosto che s’intese a Roma la morte di Agapito, e venne secondo Pagi, ordinato l’8 giugno 536. Fu il re Teodato che lo fece elegger papa. Questa protezione servì in seguito di pretesto ai nemici di Silverio per accusarlo di favoreggiare i Goti. S’infinsero lettere in suo nome , colle quali egli incoraggiava questa nazione a far la guerra ai Romani. La calunnia produsse il suo effetto. Quindi Belisario depose Silverio, lo spedì nel 17 novembre 53y in esilio a Pataro nella Licia, e por fece in sua vece Vigilio. Tali violenze furono commesse all’insaputa di Giustiniano mentre Vitigé assediava Roma. L’imperatore quando giunse a notizia della deposizione di Silverio e di quanto era avvenuto, ordinò il suo richiamo e il suo ristabilimento. Ma attese le pratiche dell’imperatrice Teodora venne da Belisario relegato nell’isola Palmaria ove morì di fame il 20 giugno dell’ anno 538. Le sue sciagure procedettero dall’ essersi rifiutato verso quella principessa al ristabilimento di Antimo ed all’abrogazione del Concilio di Calcedonia, come ella ne lo aveva fatto vivamente sollecitare. LVIII. VIGILIO. 537. VIGILIO, figlio del console Giovanni, e diacono della Chiesa romana, ordinato il 22 novembre 537 , vivente ancora Silverio, fu riconosciuto a legittimo papa dopo la sua ordinazione , benché fosse contraria alle regole. La riputazione di questo papa ebbe molto a soffrire e non è ancora espurgata dalle accuse appostegli sulla sua ascensione alla santa Sede. La sua condotta mutabile rapporto ai tre famosi capitoli da essolui alternativamente