DEI PAPI 43 cessole. Egli esortò i fedeli a concorrer secolui al buon governo della Chiesa, dichiarando che pure erano le sue intenzioni c scevre di qualunque vista d* interesse; lo che die’ a conoscere colle gran largizioni da lui fatte in quel- lo stesso giorno e ne’susseguenti. Per questa via cattivatasi una parte del popolo, diede le sue cure per ¡spegnere lo scisma occasionato dalla condanna dei tre capitoli. Fu molto secondato in quest’impresa da Narsete; ma i Scismatici resero sospetta la sua Fede, asserendo ch’egli non difendeva il quinto Concilio, al quale era stato avverso sotto Vigilio se non per abrogare il quarto. Egli scrisse parecchie lettere onde ripulsare siffatta califnnia diffusasi largamente. Spedì anche a Childcberto re di Francia la sua professione di Fede , come gli era stato da lui ricercato col mezzo dell’ambasciatore Rufino. Nella lettera contenente ques.t’ atto, egli dice le seguenti parole rimarchevoli : Noi dobbiamo aver cura per evitare i sospetti scandalosi, di fare la dichiarazione di nostra Fede ai re che devono essere da noi rispettati, e acqua- li le divine Scritture ci obbligano ad essere sommessi (Bouquet T. IV. p. y4)- Un moderno scrittore dice che » i Romani assediati da’ Goti andarono di molto debitori » a Telagio, ch’egli distribuì viveri, ed alla presa della » città nel 556 ottenne da Totila molte grazie in favore » dei cittadini ». Si noti che Totila era morto sino dal 552, 3 anni prima dell’esaltazione di Pelagio. Ciò eh’è vero si è che questo papa fu molto caritatevole. Morì Pelagio il i.° marzo 56o, dopo aver tenuta ia santa Sede 4 anni, 10 mesi, e »4 giorni. Nota Pagi che le vacanze del santo Soglio divennero dopo questo papa più lunghe che non lo erano per l’innanzi; e ciò, die’egli, attesa l’autorità che Giustiniano e i suoi successori sull’esempio dei re Goti, si arrogarono nell’elezione dei papi, lo che costrinse ad aspettar la conferma dell’ imperatore onde intronizzare il papa eletto (Bouquet T. IV. p.