DFI PAPI i45 tificato d’Innocente [II, si è uno de’più considerabili pei grandi avvenimenti che lo segnalarono , da noi soltanto accennati senza nemmeno tutti enunciarli. Ed è memorabile del pari per la gran copia dei decreti da questo papa emanati, che attestano per la più parte il suo sapere nel diritto divino ed umano, la sua fermezza, il suo ze- lo per la disciplina e per la salute dell1 anime, non che per procurar la concordia tra’ principi Cristiani. Avvene pur di quelli che fanno prova del suo ardore per mantenere ed estendere le pretensioni del suo soglio. Baluze ci diede la collezione delle sue lettere in due volumi in folio, i quali non le contengono nemmen tutte. Ne rimangono ancora parecchie nel Vaticano che non videro la pubblica luce, delle quali ne fu fatta trar copia da Bertin ministro di stato per ordine del re di Francia. Abbiamo inoltre di questo papa un trattato Del disprezzo del mondo ristampato parecchie volte. Alcuni male a proposito gli attribuiscono la bella prosa: Veni Sancte Spiritus , e lo Stabat Mater, ch’è di gran lunga inferiore alP altra. La prima è di Ermanno il Contratto monaco di Richenau nella Svizzera, e l’altra di Taio Ponè di Todi del seco- lo XIII. Da Matteo Paris viene accusato questo papa di avarizia, dicendo che inflessibile verso i colpevoli che nulla gli offrivano, era molle come cera per tutti i delitti che se gli proponevano di ricattare con denaro. Se non che quest’accusa è ingiusta. Innocente facea sì poco conto delle ricchezze che vendette il suo vasellame d’arge-n-to per sollevare i poveri e vi sostituì delle stoviglie di terra (Sponde). D’altronde egli era così nemico della venalità che dopo aver ascesa la santa Sede fu sua prima cura di proscriverla dalla corte romana. Quello peraltro che non può lodarsi in questo pontefice è il dispotismo con cui governò, gl’ intraprendimenti che l’eccesso del suo zelo gli fece fare sui temporali altrui diritti, e contro gli eretici. Nulla può aggiungersi all’idea ch’egli a-veasi formato delia sua dignità. Dopo Innocente III, disparvero per sempre nella segnatura delle bolle i nomi dei cancellieri. Non iscorgonsi se non quelli di vice cancellieri, cappellani del papa ec. T. II. ,0