DE’PATRIARCHI EC. 373 sorc , dagli artifizii di Pelagio e di Celcstio. Scrisse anche a favor loro a papa Zosirao. Ma rinvenuto ben presto dalla sua illusione scacciò il primo da Palestina. E incerto l’anno di sua morte. Dice Idaico nella sua cronica che assai breve fu il suo governo. Nondimeno Teodoreto parla di lui, come vivente, al capitolo 38.* del 1. V. della sua Storia, e nel 4°° C(1 ultimo nomina il suo successore. Ciò prova esser lui morto al più tardi nel 42^? a cui finisce questa storia. Pagi mette la sua morte al 425. XLIV. GIUVENALE. 428. GIUVENALE, succedette nell’anno 428, al più tardi a Trailo. Nel 431 intervenne al Concilio generale di Efeso ov’ebbe parte alla deposizione di Nestorio, e ordinò egli stesso Massimiano in vece di quell’eresiarca. Ma egli rappresentò un personaggio ben diverso nell’ anuo 449 Conciliabolo di Efeso. In questo si die1 al partito di Dio-scoro e soscrisse tutti gli atti fatti estendere da questo prelato tanto contra la verità ortodossa, (¡uanto contro i vescovi che ne presero la difesa. Questo fallo benché gravissimo fu in lui più l’effetto di debolezza che di scelle-raggitie, e lo riparò pienamente nel 4^i al Concilio di Calcedonia, essendo stato uno di quelli che vennero incaricati dal Concilio di compilare la sua formula di Fede. Tale fu ivi là sua riputazione che nella settima sessione egli fece ratificare da tutti i padri, senza eccettuare i legati di santa Sede, il trattato da lui conchiuso con Massimo di Antiochia : trattato in cui era detto che il vescovo di Gerusalemme avrebbe la giurisdizione sopra le tre Palestine, e quello di Antiochia godrebbe di egual diritto sopra le due Fenicie e l’Arabia. In tal guisa egli acquistò il grado di patriarca , pel quale avea già fatto de’ tentativi nel primo Concilio di Efeso. Al suo ritorno trovò la Chiesa in iscompiglio rapporto al Concilio di Calcedonia, e temendo della propria vita fuggì a Costantinopoli. Durante la sua assenza il monaco Teodosio autore della controversia s’impadronì della sua Sede; ma rientrato Giuvenale l’anno 453 nella sua Chiesa, Teodosio prese la fuga. Nell’anno