60 CANTI ILLIRICI Che su me imprecazione non resti. 105 Voi badate pel monte le pecore, Fin ch’i’ vada, e addietro ritorni. — Va Milosio alla città Vuciterna: Quando fu presso la candida casa, I due fratelli a rincontro gli andarono, 110 E dietro la vecchia madre. Dice ad essi Milosio il pastore : A che, fratelli, se Dio v’aiuti, Senza sventura a che fabbricare sventura? — Dicongli i due dolci fratelli: 115 Vieni, fratello: c’è anche sventura. — Nel bianco viso si baciarono; Milosio la madre nella bianca mano. Badarono distinto a narrargli Come il sire va per la fanciulla 120 Lontano in terra latina, E non chiama i suoi nepoti. — Ma tu, Milosio, nostro carnale fratello, Vuo’ tu, fratello, non chiamato dietro allo zio Col corteo ire a guardia? 125 Se a lui segue sventura Che alla sventura sua ti trovi ; E se non gli accade sventura, Puoi ritornare senza che a lui tu ti scopra. — Milosio non altro bramava: 130 Sì al nome di Dio, fratelli miei cari. Quando per lo zio non fo, e per chi dunque? Allora i fratelli ad allestirlo badarono : Va Pietro ad allestire il cavai baio, (109) Is ce tal a: deambulaverunt. (112) Lett. Se sapete Iddio. (113) Jer, lat. cur, gr. “yap, frane, car. (121) Izljubisce: exosculati. (130) Bogme. Elissi: Iddio mi salvi.