DEI PATRIARCHI EC. 467 traslazione dall’una all’altra Sede benché autorizzata da parecchi esempi, e si persuase P imperatore che non potrebbe ristabilirsi la concordia se non a prezzo della sua deposizione. L’abate Giosell'o confessore, 0 come dicevasi in Oriente, padre spirituale di quel principe, fomentò queste disposizioni nello spirito del suo penitente. Recatosi a ritrovare a nome di lui il patriarca, lo spaventò talmente col timore di una destinazione non meno ignominiosa che inevitabile, che lo fece aderire a dare la sua abdicazione, ciò ch’eseguì il i5 settembre 1267. In seguito (l’anno 1274) egli fu eletto capo degli ambasciatori spediti dall’imperatore al Concilio generale di Lione, ed abbracciò solennemente con essi il partito della riunione. CX. GIOSEFFO. 1267. GIOSEFFO, di cui si è detto, abate del monastero ai Gales, fu dato come desideravasi a successore del patriarca Germano il 28 dicembre, ed ordinato il i.° gennaio 1268. Nel 2 febbraio seguente egli assolse l’imperatore Michele cui Germano avea lasciato nei legami della scomunica. Ma P imperatore avendo radunati i vescovi Panno 1273 nel suo palazzo per propor loro la riunione colla Chiesa latina, provò un’invincibile resistenza alle sue volontà per parte del patriarca sostenuto dall’ eloquenza del cartofìlace Giovanni Veccus. La libertà che questi si prese fu punita colla prigione; gastigo che gli divenne salutare per 1’ agio che gli concedette di approfondire la causa di cui era la vittima, e di riconoscerne il difetto colla luce delle prove che gli vennero somministrate. La sua conversione, frutto di un esame imparziale non ismosse punto il patriarca; il quale pubblicò anche una pastorale nella quale si obbligava giuratamente di non acconsentire giammai alla riunione. Il felice risultamcnto del Concilio di Lione, in cui fu ristabilita la concordia tra le due Chiese, avrebbe forse sul suo spirito fatto più effetto se non fosse stato trattenuto dal suo giuramento. Stretto d’altronde dalla promessa da lui fatta all’ imperatore di abdicare nel caso che fosse accolta la riunione, egli si trovò