DEI PAPI si fecero egualmente ammirare il pontefice, il principe, cd il letterato. Instancabile nella fatica vegliava una parte della notte per occuparsi degli affari di Chiesa di cui era il capo e di quelli de’suoi stati di cui fu il padre. Alla sincera venerazione de’fedeli per questo pontefice si univa la stima di coloro clic avcano la sorte di esser del numero del suo gregge. Gli Inglesi, lui vivente, collocarono il suo busto tra auelli de’grandi uomini; loc-cliò essendogli stato- riferito disse : Piacesse a Dio eh' essi facessero per la religione ciò che fanno per me! Dopo la sua morte si vide comparire una pretesa traduzioirc delle sue Lettere che supponevansi scritte da lui prima e durante il suo pontificato. Essa venne accolta dal pubblico con pari ardore che credulità. Ma uno dei nostri critici (1) mette in dubbio con fondamento la verità della maggior parte di questi documenti. Sapranno i dotti eternamente grado a Clemente XIV, pel magnifico Musco fatto da lui costruire nel Vaticano per depositarvi i preziosi pezzi d’antichità che si scoprivano e si scoprono giornalmente sotto le macerie di Iloma. CCXLVII. PIO Vi. 1775. PIO VI, ( Gianangelo Braschi nato a Cesena il 27 dicembre 1717) fu prima tesoriere della camera a-postolica, c pervenne al cardinalato sotto il pontificato di Clemente XIV, il 26 aprile 1773; essendo morto quel pontefice il 22 settembre 1774 si apri il conclave il 5 ottobre susseguente; i voti veramente si riunivano in favore del Cardinal Pallavicini la cui elezione era sostenuta dalla Francia; ma avendo questo prelato significato ai cardinali ch’egli avrebbe rinunciato alla tiara, si designò il Cardinal Braschi in suo luogo; allora concorsero tutti i suffrag-gi a favor di quest’ ultimo che venne acclamato il 14 febbraio 1775. Gianangelo Braschi intesa la sua elezione si sciolse in pianto ed esclamò: Ah amici miei, il vostro (1) Certamente uno dei Benedettini. ( Edit. )