DEI TAPI di sant’Agostino. I Romani colle loro spedizioni l’aveano obbligato di abbandonar Roma sino dal mese di maggio dell’ anno 1257 per ritirarsi colla sua corte a Viterbo. CLXXVIII. URRANO IV. 1261. URRANO IV, (Giacomo Pantaleone cognominato di Court-Palais nativo di Troycs nella Sciampagna, arcidiacono di Liegi, poscia vescovo di Verdun, indi patriarca di Gerusalemme) papa a Viterbo, ove trovavasi alla morte di Alessandro IV, fu eletto dai cardinali che 11011 poterono andar d’ accordo ad eleggere uno tra loro. Il numero di questi prelati era allora ridotto a soli nove, e uno di questi era assente. Segui l’elezione di Urbano il 2y agosto 1261 dopo 3 mesi e 4 giorni di vacanza, e la sua incoronazione il 4 settembre. Urbano era di bassissima nascita, figlio di un ciabattino, giusta sant’Antonio, ma di merito distinto, buon predicatore, abile teologo e dotto canonista. Nell’anno 1262 egli ebbe la divozione di consacrare a Dio il terreno che gli avea dato i natali, e di fondarvi una Chiesa con un capitolo di canonici pel suo servigio. Essendo stato da morte impedito di dare piena esecuzione al suo disegno, incaricò il cardinale An-schcre di lui nipote, di terminarne la fondazione. Questo pontefice non meno de’suoi antecessori avverso a Man-freddi e a tutta la casa di Svevia, con sue lettere dell’anno 19.63 determinò Carlo conte d’ Anjou e di Provenza, fratello di san Luigi, a recarsi al conquisto del regno di Sicilia, e in tale occasione rinnovcllò le indulgenze della crociata pubblicata da Alessandro IV contro Manfreddi. Urbano provò nell’ anno susseguente il dispiacere di sentire che i Romani desiderosi di avere a capo un principe possente, volevano far cadere la carica di senatore chi sovra lo stesso Manfreddi, cui egli colpiva di anatema, chi sopra Carlo d’Anjou, e chi su Pietro primogenito de’ re di Aragona. Per mandare a vuoto i loro divisamenti, nominò egli stesso senatore di Roma Carlo d’Anjou, riserbandosi il diritto di rivoearlo a suo talento. Carlo accettò la condizione per timore di essere abbandonato dal papa nella sua spedizione di Sicilia. Manfreddi geloso della prc-