DEI PAPI le insidie di Manfreddi. Clemente IV, venne incoronato il 22 febbraio, giusta Pagi, o 26, secondo Vaissette , dell’anno 1265. Non avvi idea della modestia che domina in una lettera scritta da questo papa sulla sua esaltazione a Pietro il Grosso di lui nepote: egli non è d’avviso che i suoi cougiunti si rechino a visitarlo senza un ordine speciale, nè s’inorgogliscano e cerchino partiti più vantag- §iosi a causa del suo esaltamento, nè assumano raccontati* azioni per chi che sia. Alle proprie figlie ricercate in matrimonio assegnò una dote sì modica eh’ esse preferirono farsi religiose. Quella clic promise a sua nipote non fu che di 3oo lire tornesi, ed anche a condizione ch’ella si sposasse col figlio di un semplice cavaliere. Clemente con una bolla del 26 febbraio 1260 diede il regno di Sicilia a Carlo conte d’ Anjou. In quest’ anno stesso sulla domanda del cardinale Anschere, egli segnò un’altra bolla del 24 settembre, che fu da noi scontrata sull’ originale , con cui assoggetta all’immediata giurisdizione di santa Sede la Chiesa collegiale di sant’Urbano , fondata a Troyes dal suo predecessore, ed attribuisce al decano le funzioni curiali sui suoi membri sì ecclesiastici che laici. Nell’anno 1266, diede altra bolla che decide come verità incontrastabile, spettare al papa il disporre di tutti i be-nefizii in guisa che egli 11011 solamente ha diritto di conferire tutti quelli che sono vacanti, ma altresì di assicurarli, a cui bene gli sembra, prima che restino vacanti. Ciò chiamasi Riserve aspettative. Per reprimere in parte una pretensione così eccessiva diede san Luigi la sua Prammatica Sanzione. Ma i papi trovarono via di eludere questa legge sino al Concilio di Basilea che abolì formalmente le Riserve, quelle sole eccettuando dei benefizii vacanti in corte di Roma. Roggero Bacone Francescano inglese, presentò nel 1267 al papa, benché senza verun esito, un piano di riforma del calendario, ed esso è quello a un dipresso seguito più che 3oo anni dopo sotto papa Gregorio XIII. San Luigi divisava allora una nuova crociata. Clemente IV, non approvò un tale progetto, e questo dimostra in lui un’anima superiore ai pregiudizii del suo secolo. Questo papa morì a Viterbo , ove avea fermato sua stanza il 29 novembre 1268 dopo 3 anni, 9 mesi, e al-