DEI PATRIARCHI EC. LVII. MODESTO. 632. MODESTO, prete ccl abate del monastero di san Teodosio, dopo aver retto la Chiesa di Gerusalemme nell’assenza di Zaccaria, venne eletto a succedergli. Cortissimo fu però il suo patriarcato. Giacomelli, prelato domestico di Clemente XIII, ha dato di questo patriarca un sermone sul passaggio della Santissima Vergine madre di l)io, dal quale si scorge che nella Chiesa di Gerusalemme si manteneva costante la tradizione della corporale assunzione di Maria. Il Pagi pone la morte di Modesto nel 633 e Papebroch nel 634- La Chiesa greca onora la sua memoria il 16 dicembre. LVIII. SOFRONIO. 634- SOFRONIO, monaco di Palestina, fu elevato al Seggio di Gerusalemme dopo Modesto. La sua virtù, la sua scienza, e i combattimenti sostenuti contra gli eretici, gli aveano meritato questo posto. Sino dall’anno 614 cgh era stato in una Giovanni Moschi autore del Prato Spirituale incaricato da san Giovanni elemosinano patriarca di Alessandria a ricondurre all’unità della Chiesa gli acefali, c vi riuscì. L’anno 633 egli fece, benché inutilmente, tutti i suoi sforzi presso il patriarca Ciro per impedire la pubblicazione della sua dottrina intorno l’unità di volontà e di operazione in Gesù Cristo. Divenuto patriarca di Gerusalemme adunò tosto un Concilio, ove fulminò questa eresia conosciuta sotto il nome di Monotelismo. .Di la spedì le sue lettere sinodali a papa Onorio ed a Sergio patriarca di Costantinopoli, cui credeva ancora Cattolico. Trovandoli sì l’uno che l’altro poco favorevoli alle sue mire, egli deputò a Roma Stefano vescovo di Dorè con un lungo scritto, ove dottamente spiega il domma delle due volontà di Gesù Cristo. Nell’ anno 63S mentre i Mussulmani aveano formato l’assedio di Gerusalemme, Sofronc ne maneggiò la capitolazione col generale, e ricevè poscia il califfo Omar, venuto d’Arabia a prender possesso della