294 CANTI ILLIRICI Fede ho più ferma della pietra, Che s’or la spada tu sfoderi, 275 Che mezza l’oste disfai. Infedeltà non ti farò io, Nè il tuo pane colpesterò. E s’io fui ’n carcere, Assai di vino m’hai dissetato, 280 Con bianco pane nutrito, E spesso al sole scaldatomi. Lasciato hai me sulla fede: Non ti darò nè ti tradirò. Non diffidare, che non hai donde; 285 Di me non temere. Ma che chiedi e speri tu, bano, Del Turco possente Alì? Egli la candida tenda tese Del Oólecio sull’alta montagna. 290 Or ti dirò, bano, una cosa: Monta a cavallo, fuggi di Cossovo; O perirai, bano, indarno. In te non ti confidare, Nè nella mano nè nella tagliente spada, 295 Nè nella tua lancia avvelenata. Al Turco sul monte verrai; Verrai, ma tu la vuoi passar brutta, Con l’arme e col cavallo tuo. Vivo in lor mani ti prenderanno, (275) Izgubiti, perdere nel senso d'ami iter e; pogubiti, perdere nel senso attivo di perdere. (283) Izdado, dodado: dedere, ¿radere, prodere. (284) Otkud. (285) Pobojati: pertimeseere. (290) Lett. Un poco ti parlerò. Come dire, permettimi che..... (293) Pouzdati: praefidere. (295) Così nel greco cpapu.axou.svov, mortale. (298) Con tutte . . .