del Cardinal da Prat gli assegnò una conferenza secreta in una abazia vicina a san Giovanni d1 Angeli. Colà gli olili il pontificato a prezzo di sei grazie di cui lo richiese; la firima di accordargli il perdono del male da lui fatto col-’imprigionamento di Bonifazio Vili; la seconda di riconciliar colla Chiesa sì lui che quelli che lo aveano seguito ; la terza di accordargli tutte le decime del suo regno pel corso di 5 anni ; la quarta di screditar la memoria di Bonifazio; la quinta di restituire ai Colonna il cardinalato che quel papa loro avea tolto, c di innalzare a quella dignità coloro che venissero da lui indicati. Quanto alla sesta disse la dichiarerebbe a tempo e luogo perch’essa domandava del segreto. Il prelato gli promise ogni cosa unendovi i propri ringraziamenti e il re gli attenne la sua promessa. La sua incoronazione seguì in Lione il novembre alla presenza di quel monarca. La cerimonia fu intorbidata da un accidente disgustoso. La gran folla di popolo ivi concorsa fe’ sì che una muraglia troppo zeppa di spettatori scrollò nel momento che il papa vi passava dappresso, ferì il re, schiacciò il duca di Bretagna, gettò a terra il papa, e cader gli fece la tiara dal capo. Giorni dopo ( a3 del mese stesso ) mentre il papa pranzava a lauto banchetto nel palazzo arcipiscopale, insorse alterazione fra i suoi domestici e quelli dei cardinali, rimanendo ucciso, senza che discoprir si potesse l’uccisore, uno dei fratelli del pontefice che avea voluto calmare il tumulto. Non si mancò di inferire cattivo augurio da queste circostanze funeste, e raddoppiò il pregiudizio nello spirito degli Italiani quando Clemente ebbe dichiarato di voler risiedere in Francia. Il Cardinal Matteo Rosso decano del sacro collegio disse in quest’occasione: La Chiesa, non ritornerà per Lungo tempo in Italia; conosco i Guasconi. Questo vecchio cardinale non s’ingannava. La prima operazione del nuovo papa fu di emancipare dalia primazia di Bourges la Chiesa di Bourdeaux con una bolla data a Lione il 26 novembre. Ne spedì due altre il i.° febbraio i3o6 in favore della Francia. Al principio del susseguente aprile egli si restituì da Bordeaux a Poiticrs per attendervi il re Filippo, col quale egli dovea avere mia conferenza. Una malattia da cui fu attaccato in que-