DEI PATRIARCHI EC. 277 conferenza abbracciava molt'arca, c che viene da ¡Marcellino tenuto pel monumento più magnifico di architettura dopo il Campidoglio. Di lutti gli idoli eli’ esso conteneva, Tcofilo non conservò clic quello della Scimia per mostrare alle venture generazioni come fossero ridicoli gli oggetti del culto egiziano. Parecchi Cristiani divennero in tale occasione vittime del furore degli idolatri; e P imperatore proibì il praticar indagini su quelli che aveano loro procurato la corona del martirio. Dieci anni dopo .Teofilo divise con san Giangrisostomo la gloria di spegnere il gran scisma di Antiochia riconciliando Flaviauo colla santa Sede. Sin allora egli si era mostrato favorevole alla dottrina di Origene. Ma mutò interamente su questo proposito, e perseguitò smisuratamente gli originisti. Frano di questo novero i monaci di Nitria, di cui parecchi per elletto di semplicità attribuivano a Dio forma umana, ciò che li fece chiamare Antropomofiti. 11 vescovo di A-lessandria li discacciò a mano armata dai loro ritiri e gli obbligò inoltre a sgombrar dall' Egitto. Alcuni di essi dei più illuminati si ricoverarono in Costantinopoli, e Teolìlo disapprovò che fossero stati da san Giangrisostomo accolti, c da questa causa derivò quell’odio, clic scoppiar fece dappoi contro quel graud' uomo, che d’ altronde gli dava gelosia. Teofilo però in questo stesso Concilio ove lo fece condannare, restituì la pace a que’ fuggitivi senza pretender da essi veruna ritrattazione. ( Socrate, Sozomc-ne). Papa Innocente intesa la ingiusta deposizione di san Giangrisostomo e le sue conseguenze, sospese Teofilo dalla sua comunione sino a che fosse stata da lui repristinatx la sua memoria nei Dittici. Ala l’orgoglio del vescovo di Alessandria non potè giammai scendere a questa umiliante ritrattazione. Egli morì separato da santa Chiesa il iti di paophi ossia 15 ottobre dell’anno 412. Giusta Palladc, egli ne’suoi estremi momenti esclamò: n quanto siete voi r. lice, Arsenio, per aver tenuta sempré presente allo n strilo quest’ora! « Quest’Arsenio era quegli che dopo essere stato precettore dei figli di Teodosio crasi consacrato a Dio nella solitudine (V. san Giangrisostomo).