DEI TAPI 83 » ghiamo di non più inviare di consimili lettere, acciò non » abbiate ad obbligarci di ricever ed esse e i vostri in-« viati, con disprezzo ». Questa lettera di cui era autore Hincmar arcivescovo di Reims ebbe l’effetto che si si avea ripromesso. 11 papa cangiò di stile, prese il tuono della dolcezza , e procurò di calmare un principe che gli parve si ben conoscere l’estensione del suo potere e i limiti di quello della santa Sede. Adriano nel 872, ricevette l’imperatore Luigi li, a Roma, dove fu coronato il giorno di Pentecoste. Questo papa mori l’anno stesso, ma non può dirsi con certezza in qual mese nè giorno , non essendo ciò indicato da verun antico scrittore. Sembra soltanto eh’ esso possa porsi al più tardi verso la fine di novembre. CVL GIOVANNI Vili. 872. GIOVANNI Vili, arcidiacono della Chiesa romana fu eletto pochi giorni dopo la morte di Adriano e ordinato il ¡4 dicembre 872. Nell’anno 875 egli incoronò al 25 dicembre l’imperator Carlo il Calvo. Pretesero alcuni moderni che questo papa abbia conferito l’impero da sovrano, e che Carlo l’abbia ricevuto da vassallo. Quest’asserzione non ha altro appoggio che un passaggio mutilato degli atti del Concilio di Roma tenuto nel 877. Eccolo per intiero. Noi lo elegemmo (Carlo) con giustizia, dice Giovanni Vili in quest’assemblea, e Vabbiamo approvato col consenso ed il voto dei vescovi no-stri fratelli e degli altri ministri di santa Sede romana, dell’ illustre Senato, di tutto il popolo romano e di tutti i cittadini distinti, e giusta V antico costume noi lo abbiamo innalzato solennemente all’impero, e decorato del nome di Augusto. Donde si vede che per confessione di Giovanni Vili, il clero ed il popolo di Roma concorsero secolui nella elezione dell’imperatore Carlo. Sulla domanda di questo principe egli stabili nell’anno 876 Ansegise arcivescovo di Sens, a primate dei Galli e di Germania. Scrisse in quest’anno e nel seguente parecchie volte allo stesso imperatore sollecitandolo a spedirgli soccorsi contro i Saraceni le cui invasioni giungevano sino alle porte di