DEI PATRIARCHI EC. 367 mina l’episcopato dell’ultimo nel consolato di Materno c di Gradua, cioè nell’anno i85.° di Gesù Cristo, senza indicare il tempo preciso in cui ciascun d’essi fu governato. Ma sant’ Epifanio colloca la morte di Gaio li , cui chiama Gaiano, all’anno 8.° di Vero, ossia 168.0 di Gesù Cristo. Secondo tale opinione i 16 anni seguenti, cioò lo spazio trascorso dal 1Ò8 sino al i85, si devono dividere tra i due suoi successori GIULIANO e CAPITONE. XXVI. MASSIMO II — XXVII. ANTONINO XXVIII. VALENTE — XXIX. DOLICHIANO XXX. NARCISSO — XXXI. DIUS XXXII. GERMANIONE — XXXIII GORDIO NARCISSO di bel nuovo. 185. MASSIMO, succedette a Capitone. Egli copri la Sede di Gerusalemme in un agli altri sette clie a lui succedettero di seguito per lo spazio di 27 anni. Il solo tra questi prelati di cui sia nota qualche particolarità è NAHCISSO. Dice Eusebio, che la severità di sua condotta gli tirò addosso 1’ odio dei malvagi, i quali a furia di calunnie l’obbligarono a prender la fuga. Incerto il popolo del luogo di suo ritiro pose in sua vece DIUS , il cui episcopato fu cortissimo. A questo, secondo lo stesso Eusebio , fu sostituito GERMANIONE, che fu seguito da GORDIO, durante il governo del quale essendo ricomparso NARCISSO, tutti i fratelli pieni di gioia l’obbligarono a risalire la sua Sede. Egli intervenne l’anno 196 al Concilio di Cesarea raccolto da Teofilo vescovo di Cesarea e metropolita di Palestina intorno la Pasqua. Secondo Eusebio, egli mori l’anno 2.0 di Caracalla, ossia 212.0 di Gesù Cristo in età di 116 anni. Narcisso di concerto con Tcofilo innalzò al sacerdozio il celebre Origene.