DEI PAPI elezione. Questo papa era ben fatto della persona, e di contegno così riservato che molti lo chiamavano il composto. Si encomia la sua prudenza, e la giustezza delle risposte date a viva voce sopra affari importanti senza esservi apparecchiato. Al principio del suo pontificato egli si diede molta cura per estendere e consolidare in Italia l’autorità temporale di santa Sede tanto dal lato dell’imperatore che da quello del re di Sicilia. Il primo ( Ridolfo) avendosi fatto prestar giuramento dalle città di Romagna fu obbligato da Nicolò a dichiarar nullo un tal giuramento e riconoscere in pien concistoro dalla bocca (lei suo protonotario, che quelle città appartenevano alla santa Sede. L’atto che fu steso in questo proposito è del 3o giugno 1278. Per compensar di qualche guisa l’imperatore di siffatto sagrifizio, Nicolò astrinse Carlo d’Anjou re di Sicilia a rinunciare al vicariato dell’impero eh’e ragli stato abusivamente conferito da Clemente IV nella Lombardia e nella Toscana, e tolse pure allo stesso la dignità di senatore di Roma ricevuta da Urbano IV. Nicolò seguiva in questo procedere il proprio risentimento contro quel re che con alterigia avea ricusato di dare in matrimonio una delle sue nipoti a Bertoldo degli Ursini nipote del papa, dicendo che Nicolò co’suoi piedi rossi non poteva aspirare all’onore d’imparentarsi colla famiglia di Francia. Nicolò gli fece ben a caro prezzo pagare questa dimostrazione dì dispregio. Fu questi il pontefice che preparò la rivoluzione per cui Pietro III re di Aragona si rese signore della Sicilia (V. i re di Aragona). Nicolò amava la sua famiglia estremamente, e tentò i mezzi di arrichirla. Concepì anche il progetto di elevarla all’ autorità regia; poiché sotto pretesto di dare difensori alla Chiesa di Roma, egli voleva istituire due de’ suoi nepoti P uno in re di Lombardia, e l’altro in re di Toscana. Da quest’epoca il nepotismo divenne come un dritto ai maggiori onori, e la storia ribocca di nepoti che vennero dai papi fatti principi. Per la morte di Nicolò III rimase vacante la santa Sede per 6 mesi, nel corso dei quali ebbero luogo parecchi tumulti.