I DUE FRATELLI. Questa storia d’ un venefizio è, per lo scioglimento e per il modo di narrarla, più feconda di moralità, e più onorevole alla nazione che non l’ira d’Achille per la Bri-seide dalla gentile cintura. Il modo del narrarla dimostra tali odii nella Servia rari, aborriti, ed infami: e il pronto ravvedimento del reo, eh’ ha del non consumato delitto il rimorso insieme e la pena, spira un mirabile eh’ è vero e degno dell’alta epopea. Il proemio par comune a canzoni di molte ; ma qui cade acconcissimo, perchè veramente era cosa da arrestare il cammino della stella d’ amore questa gentilezza di questa affettuosa cognata. La luna, la stella, il falco han qui parola; e dall’amore le bestie ricevono il senno, e autorità di correggere gli odii iniqui. Il sole si vela d’orrore su Tebe: la stella del mattino si ferma per dolce pietà su Belgrado. Raffrontate le parole del falco con quelle de’ cavalli d’Achille; e sentirete, come il mondo sia avanzato d’un passo, ben più mirabile che quelli del Net* tuno d’Omero. La luna rimprovera la stella diana: Ove se’ tu stata, stella diana? Ove se’ stata, ove ti se’ tu persa? Persi tre candidi dì? — 5 La stella a lei risponde : (5) Se . . . odgovara: forma che risponde al deponente latino: for, loquor*