CANTI ILLIRICI 59 Non gli scrivete il che e il come, Ma scrivetegli : la madre è a morte ; E ti chiama, che ti benedica, Che su te imprecazione non posi. 80 Ma presto vieni alla candida casa, Se viva trovassi la madre. — Di ciò i fratelli la madre ubbidirono; Presto scrivon la lettera sul ginocchio, E la mandano al monte di Sciarra, 85 Al lor fratello, Milosio pastore : O Milosio, nostro carnale fratello, Presto sii alla città Vuciterna, La vecchia nostra madre è in fine, E ti chiama, che ti benedica, 90 Che su te maledizione non posi. — Quando Milosio la fitta lettera riceve, La lettera vide, e lagrime versa. Domandangli i trenta pastori: O Milosio, nostro capoccia, 95 Anche prima lettere giunsero, Ma non furono con lagrime udite. Donde la lettera ? Di’, per Dio ? — Salta Milosio in piedi, E dice a’ suoi pastori : 100 Ah pastori, miei fratelli cari, Questa lettera è di casa mia. La vecchia madre m’è in fine, E mi chiama, che mi benedica, (76) Modo ital. Nè che, nè come. (81) Zastanuo: quasi cogliere. (84) Scardus degli antichi. (85) Svome: come suo per loro, anche noi. (87) Da sì: il soggiuntivo come anche noi, per l’imperativo. (94) Poglavize. Femminino : come capoccia. (96) Lett. Se sai Dio. Indica la sollecitudine dell’affetto. Non come capo lo-riguardano ma come fratello.