3o/f CRONOLOGIA STORICA allorché ricevevasi avanti il battesimo. Il patriarca irritato di questa temerità scomunicollo, ma non potè venire a capo dimporgli silenzio. Finalmente vedendosi perseguitato dal patriarca e dai laici di sua comunione, si diede al partito de’ Melchiti confessando le due nature e le due volontà in Gesù Cristo. Egli cessò di vivere il 6 del mese tybi dell’anno i3o5.° de’Martiri ossia i.° gennaio n8g.° di Gesù Cristo. Viene dalla Cronica Orientale rappresentato siccome uomo dato alla gozzoviglia, e gli si appone a delitto di aver fatto imbandire la mensa con carni: essendo costume tra i Coiti che il patriarca ed i vescovi, quantunque tratti dal clero secolare , osservassero la vita monastica, poiché prima di consacrarli vescovi, si ordinavano archimandriti. LXXVII. MARCO II. Melchita. MARCO, succedette presso i Melchiti (non si può asserire in qual anno) al patriarca Elia. Nell’anno uel-l’Incarnazione, giusta gli A-lessandrini , i2o3 indizione XIII, vai dire l’anno 1195, secondo il nostro calcolo , egli consultò Teodoro Balsa-mon intorno a parecchi punti di liturgia della sua Chiesa. Venne poscia a Costantinopoli,' ove gli si fece adottare il rito Greco. A ciò si limita ciò che di lui è noto. zo d’altri tesori tranne i vas tati. Vennero trasportati al C sentato avendo al sultano di calunnia recati a Saladino, < stituzionc a Giovanni, Adele GIOVANNI VI. Jacobita. 1189. GIOVANNI, chiamato dapprima Abulmeged, monaco di san Macario nella vallata di Habib, figlio di Abulgared, dovizioso mercatante Sirio, succedette presso i Coiti il 5 febbraio 1189 al patriarca Marco. Sotto il suo governo un monaco apostata del convento di san Macario accusò davanti il sultano Ade] i suoi confratelli di tener nascosto in un pozzo un tesoro. Sovra siffatta relazione fu ordinata dal principe una perlustrazione, ma non si trovarono nel poz-i sacri che vi si erano occul-airo •, ma Abuchakcr rappre-essere stati per una consimile da questo ordinatane la resi fece un dovere d’imitare