DEI PAPI 177 genza al giubileo dell’antica legge. Il 12 aprile dello stesso anno egli ratificò pubblicamente le procedure fatte e le censure portate contro Luigi di Baviera da Giovanni XXII. Quel principe trovandosi allora imbarazzatissimo fece ogni suo sforzo per placare il pontefice. Spedi a lui ambasciatori muniti di un mandato, di cui Clemente stesso dettato aveva la formula. Ma la dieta di Francfort tenutasi nel mese di settembre 1344 ti'ovì> *1 dure e contrarie all’onore c al bene dell’ impero le condizioni cui crasi assoggettato Luigi, che essa pregò il papa a desisterne. Clemente in vece di allentarsi fece lega contro Luigi coi principi di Luxcmburgo, come rilevasi dalla sentenza del 1346 proferita nel giovedì santo, confermando nel 6 novembre susseguente con altra bolla l’elezione di Carlo IV, a nuovo re de’Romani. Clemente nell’anno i348 comperò per la somma di 80000 fiorini da Giovanna regina di Sicilia la città di Avignone co’suoi sobborghi: il contratto di questa compera porta la data g giugno i348. L’anno dopo condannò la setta dei Flagellanti, ed annunciò il giubileo per Panno i35o con la bolla del 10 aprile 1349 che riduceva questa indulgenza all’ anno 5." invece che al 100" com’ era stato fermato da Ronifazio Vili. V’ebbe in tale occasione uno straordinario concorso di pellegrini in Roma. In una promozione da lui fatta di cardinale Panno i35i, nella quale era compreso Rigaut de Roussi abate di san Dionigi in Francia, fu dal pontefice sull’istanze del re dispensato di recarsi a ricevere dalle sue mani il cappel rosso, com’erasi sin allora costantemente praticato, e gli fu spedito a Parigi ove lo ricevette alla presenza del re e de’ vescovi di Parigi e di Meaux. Mori Clemente a Villeneuve d’Avignone il 6 dicembre i302 dopo aver tenuta la santa Sede 10 anni, e 7 mesi, meno un giorno dal dì della sua elezione, e 10 anni, 6 mesi, e 18 giorni da quello di sua incoronazione. Il suo corpo involto in una pelle di cervo fu trasferito a Chaise-Dicu, come lo avea egli ordinato. Nel i562 i Calvinisti invaso questo monastero ne arsero tutte le reliquie non risparmiando il sepolcro pure di Clemente VI; ma siccome essi non lo tenevano per santo, così al marchese di Curton loro comandante bastò di portarne via il T. IL i2