DEI TATRIARCni EC. 393 triarca assai vecchio quando venne eletto, governò la Chiesa pacificamente. Ottenne da papa Pasquale una bolla che gli permetteva di unire alla sua Sede i luoghi che il re Baldovino usurpava agl’ infedeli, benché anticamente avessero dipenduto da altri metropoliti; e ciò destò dei lagni dal canto di Bernardo patriarca di Antiochia. ARNOLDO una seconda volta. ma. ARNOLDO, dopo la morte del patriarca Gibe-lin trovò mezzo di riascendere sulla Cattedra di Gerusalemme. Venne una seconda volta deposto l’anno ui5 dal vescovo d’Orange legato di santa Sede; ma recatosi a Roma egli si fece ristabilire. Mori Arnoldo pochi giorni dopo aver incoronato il re Baldovino II, cioè verso la metà di aprile ni8. Dice Guglielmo di Tiro che fu cognominato Mala corona perchè non menava una vita conforme al suo stato, ed aggiunge che avendo egli maritata sua nipote con Eustachio Garnier, signore di Cesarea e di Sidone, personaggio distinto per valore, le diede in dote la città di Gerico, le cui rendite ammontavano a 5ooo besanti d’ oro. IV. GORMONDO. 1118. GORMONDO, figlio di Gormondo II, signore di Pequigni nella diocesi di Amiens, fu il successore di Arnoldo. Sulla fine di febbraio dell’anno 1124, durante la prigionia del re Baldovino egli indusse i crociali a formar l’assedio della famosa città di Tiro, che fu presa nel successivo mese di luglio. Mori di stenti questo patriarca l’anno 1128, difendendo il castello di Bcthasem presso Sidone, cui alcuni rivoltosi volevano togliere alla sua Chiesa (Qrderico Vital lib. XIII).