DEI PAPI 65 almeno non si attese la conferma dell’esarca di Ravenna. Sapendo Zaccaria chc Liutprando re de’Lombardi che si era ritirato, minacciava di ritornar davanti a Roma e far sentire ai Romani gli effetti della sua collera, gli deputò da prima un nunzio che fu favorevolmente accolto; evenuto poscia a ritrovarlo riuscì a pacificare con essolui il suo popolo. Collo stesso successo egli s’interpose nell’anno 743 Pcr terminar la guerra insorta tra quel principe c la città di Ravenna. ¡Nell’anno 744 Rateili« succeduto a Liutprando, Zaccaria ebbe l’abilità di indur a pacificar tutta Italia con una tregua generale accordata pel corso di 20 anni. Il pontefice profittò della tranquillità da lui procurata al paese per riformar gli abusi che le precedenti turbazioni aveano introdotto tra il popolo ed il clero. L’anno 747 ; accolse in Roma il principe Carlomano, che avea ceduta la sua parte di ducato in Francia a suo fratello Pipino, per andare a consacrarsi a Dio nella solitudine. Carlomano ricevette la tonsura dalle mani di Zaccaria, e si ritirò poscia a Monte Soratte ove eresse un monastero, e passò poscia a Monte Cassino. Ratchis di cui si è di sopra fatto parola seguì a anni dopo il suo esempio, e divenne il compagno di Carlomano nel suo ultimo ritiro. Nell’anno 75i Burehard vescovo di Wurtzbourg, e Fulrade abate di san Dionigi in Francia cappellano del principe Pipino, vennero a ritrovar Zaccaria per consultarlo sul conto dei re di Francia che da lunga pezza non aveano più òhe il solo nome senza veruna autorità. La sua risposta fu che per non alterar l’ordine era meglio conferire il nome di re a colui che ne aveva il potere. In conseguenza di tal decisione Pipino ch’esercitava l’autorità sovrana fu eletto re dei Francesi l’anno 75a. Zaccaria morì il i4 marzo dell’anno stesso dopo io anni, 3 mesi, e 14 giorni di pontificato. Allo spirito di conciliazione cui possedeva eminentemente univa inalterabile dolcezza, gran zelo per la salute dell’anime e un sì vivo amor pel suo popolo, ch’ebbe più volte ad esporre la vita per esso nelle turbazioni, delle quali al tempo suo fu agitata l’Italia. Abbiamo parecchie sue lettere nelle quali le date presso- che tutte T. II. 5