V. ALESSANDRO. 317. ALESSANDRO, fu il successore di Metrofane , sulla Sede di Bisanzio. Sant’ Alessandro di Alessandria gli scrisse nell’anno 322 per partecipargli la condanna da lui pronunciata 1’ anno precedente conira 1’ eresiarca Ario. Questa lettera lo pose in guardia contra l’eresia nascente c contra il suo autore. Egli intervenne nell1 anno 325 al Concilio di Nicea, di cui al suo ritorno fece pubblicare gli atti nelle isole Cicladi ; ne conservò preziosamente la dottrina e la. difese in ogni occasione senza dissimulazione o rispetto umano. Risplendelte la sua fermezza nell’anno 336, quando fatto dall’imperator Costantino venire Ario a Costantinopoli ad istanza degli Eusebii, voleva die Alessandro lo ammettesse alla sua Chiesa. Il patriarca vi si oppose con forza senza lasciarsi imporre dalle minacce che gli vennero fatte. Ario volendo superare la resistenza del santo prelato sentì la mano di Dio che lo aggravò , morto essendo improvvisamente in una pubblica latrina in sera di sabato, il giorno avanti a quello che da’ suoi partigiani era stato destinato per condurlo in trionfo alla Chiesa. Alessandro, giusta Tillemont, cessò di vivere l’anno stesso verso il mese di agosto. Pagi però, i Bollaudisti e le Quieu provano ch’egli mori soltanto nel 34». VI. PAOLO. 34o. PAOLO, segretario del vescovo Alessandro, e prete, conosciuto pel suo zelo per la fede ortodossa che gli avea fruttato l’esilio nel 336, fu innalzato alla.Sede di Costantinopoli nel 34o, malgrado gli sforzi degli Ariani che voleano porvi il diacono Macedonio, uno dei secreti loro settarii. La scelta di Paolo era stata fatta da Alessandro all’ atto di sua morte. Interrogato dal suo clero intorno il successore da darglisi, rispose loro : Se cercate un uomo dotto a virtuoso , lo avete in Paolo : se poi amate piuttosto un fazioso, lo troverete in Macedonio. Ma Paolo appena intronizzato venne deposto dagli