DEI RE DI FRANCIA 9 » regno govcrnavasi giusta le leggi dei feudi, e regge* n vasi piuttosto come un gran feudo che come una mo-» narchia. Per tale ragione lo stesso autore chiama la » terza razza il tempo dei gran governi. E in fatto, giu-n sta l’osservazione del presidente Henaut, sotto la terza » stirpe i re di Francia riacquistarono 1’ autorità presso « che annichilata sotto la seconda. E vero che a questa n diminuzione di autorità è in debito Ugo Capeto del » cangiamento prodottosi a suo favore coll’ esclusione de-» gli eredi legittimi ; ma una volta eh’ egli si eresse a » padrone, ed egli e i suoi successori animati dallo stesso » spirito, e da una costante prudenza da cui non mai » allontanaronsi, riguadagnarono insensibilmente quanto i » signori avevano usurpato, nè diedero un passo clic non » tendesse a tale scopo, e si assicurarono finalmente i disi ritti più preziosi della corona » . Ne’ diplomi gli anni di regno di Ugo Capeto si contano dal 3 luglio 987 » ma non fu da principio ricono-» sciuto nell’ Aquitania e nella Linguadoca. Non lo si » riguardava ancora per re nel 993 in una parte di que-» ste provincie , mentre a tale riconoscevasi in un’ altra. » Quando egli associò al trono suo figlio Roberto nell’an-» no 988, la più parte dei suoi diplomi portano la data » e firma di entrambi, e i loro regni talvolta coincidono era figlio di Pipino il Grosso, e di Alpaide, giusta Fre-degario : Igitur praefatus Pipinus aliam duxit uxorem , nobilem et elegantem , nomine Alpheidam, ex qua gemiti fìlium , voccwiUjue nomen ejus lingua propria. Car-lurn, crevitque puer elegans, atque ■egregius effectus est (Bouquet, Tom. II. p. 4^3). Non è dunque vero altrimenti che Carlo Martello sia nato, come asserisce Flo-doardo , dal commercio avuto da Pipino con una domestica , ex stupro ancillae.