120 CRONOLOGIA STORICA chiesa dai ministri del Parlamento, giusta il costume. Questo principe avea poche qualità veramente regali, ma quasi tutte quelle che costituiscono il perfetto onest’ uomo. Pretendesi che la sciagura della battaglia di Maupertuis abbia operato un gran cambiamento in bene nel suo carattere, la cui impetuosità, dicesi, lo trasportava sovente al di là dei limiti della moderazione e talvolta anche della giustizia. Ma la imperiosità delle circostanze in cui tro-vossi, gli deve servir di scusa pegli atti di severità esercitati senza osservare le formalità della giustizia contra possenti colpevoli, di cui sarebbe riuscito pericoloso allo stato il differire il castigo. Egualmente se gli dee perdonare la sconsigliata di lui precipitazione nelle operazioni militari. Era questo il difetto comune della cavalleria francese. Le macchie che siffatte imperfezioni sparsero sulla sua vita, non impedirono a’ suoi contemporanei di conferirgli il predicato di Buono che la posterità ha consacrato col suo suHraggio. Egli avea sposato i.° nel mese di maggio i332, Donna figlia di Giovanni di Luxemburgo re di Boemia morta Pii settembre 134g, a Maubuisson ov’è seppellita; 2.0 il 19 febbraio i35o, Giovanna figlia di Guglielmo XII conte d’Auvergne, morta senza figli il 29 settembre i36o. Egli lasciò del primo letto Carlo che sussegue; Luigi stipite del secondo ramo d’Arijou ; Giovanni duca di Bei ri; Filippo detto P Ardito duca di Borgogna; Giovanna maritata con Carlo il Cattivo re di Na-varra; Maria moglie di Roberto I duca di Bar, ed Isabella moglie di Giovanni Galeazzo Visconti duca di Milano (V. Odoardo III re d’Inghilterra). Il re Giovanni II ommet-te talvolta nelle sue date il giorno del mese. Egli sopprime anche talvolta il millesimo e il centesimo dell’ Era cristiana e Panno del suo regno. Sotto questo principe rinviensi il primo atto di omologazione. Mentr'era sul punto di essere trasferito prigioniero in Inghilterra, dopo la battaglia di Poitiers, egli instituì, come si disse, suo luogotenente c reggente del regno, in sua assenza, Carlo di lui primogenito con lettere patenti, sotto le quali si legge nel registro del Parlamento marcato C c 1) : leda et praesentata in camera parlamenti, 3 martii ami. 1356. L’anno 136i il re Giovanni con un editto della fine