DEI RE DI FRANCIA 21 tanti c gli artigiani. Questo prelato contava quindi in Francia tre ordini compreso il clero (Hisi. de Lansued. T. II. p. 112). Roberto venne qualificato il Pio, sino dai primi anni del suo regno, come si scorge da una carta di Guglielmo il Grande duca d’Aquitania in data dell’anno 999, regnante Roberto rege theosopho ( Besli Hist. des C. de Poitou p. 268). Questo principe è il solo re della terza stirpe il cui suggello abbia avuto la figura ovale. Abbiamo due de’ suoi diplomi in cui è qualificato per rex Fran-corurn semper Auguslus (Bouquet, T. IX. colonna 787 e T. X. p. 575). ENRICO I. L’anno 1 o31 ENRICO, nato 1’ anno ioo5 , da Roberto e Costanza, consacrato a Reims il 14 maggio «027, vivente suo padre, gli succedette il 20 luglio io3i. Egli allora trovavasi a Langres, ove lo aveva spedito suo padre per porre al possesso di questa Chiesa il vescovo Ugo da lui nominatovi. Ivi intese la morte del re ( Cìiron. S. Benigni divion ). La regina Costanza sua madre profittò del suo allontanamento per tramare una cospirazione con-tra di lui a favor di Roberto suo fratello cadetto cui voleva innalzare al trono. Questa principessa trasse al suo partito la maggior parte dei grandi, alla cui testa erano Eude II, conte di Blois e di Champagne, e Baldovino conte di Fiandra. Enrico costretto a lasciar Parigi ritirossi a Fecamp presso Roberto duca di Normandia. Coi soccorsi somministratigli da questo duca e quelli avuti da’suoi vassalli fedeli egli espugnò i castelli di Poissi, e del Puiset che tenevano pei ribelli, sconfisse il fratello Roberto nella pianura di Villeneuve san Giorgio, c lo costrinse unitamente alla madre a chieder pace. Costanza che che ne dica un moderno, gli rimase poscia fedele, come attesta un autore contemporaneo, nè più die’ opera a nuocergli (V. Roberto II, duca di Normandia ). E vero che la morte non le die’guari tempo di rannodare le sue fila quando pure ne avesse avuto talento, morta