DEI RE DI FRANCIA 343 colpo ili pistola (1). Presentatosi un istant« dopo il re alla finestra, gridò alla truppa di Vitri: Grazie, grazie grandi devo a voi; a quest’ ora io son re (2). Ma la regina madre rimase assai differentemente colpita per tale avvenimento. Quando il seppe esclamò : Ho regnato per sette anni ; adesso non convien più pensare ad altra corona che a quella del cielo. Questa principessa vedendosi disprezzata , ottenne dal re il permesso di ritirarsi a Blois e partì il 3 maggio. 11 vescovo di Lucon, Armando du Ples-sis de Richelieu , secretario di stato , la seguì nel suo ritiro. Ben presto ella si trovò prigioniera nel castello di Blois ove il re la tenne rinchiusa sotto buona custodia. I principi ed i signori malcontenti deposero le armi e ritornarono alla corte, eccettuato il principe di Condè che rimase sempre prigione. L’ 8 luglio la vedova del marescial- lo d’Ancre ebbe mozzo il capo con sentenza del parlamento (3). De Luynes, autore di tutta questa rivoluzione, rimase 1’ arbitro dello spirito del re. Gastone fratello del monarca presiedette nel mese di novembre, non ancor giunto all’età di nov’anni, ad un’assemblea di notabili tenutasi a Rouen, che si sciolse il 26 dicembre senz’aver quasi che nulla conchiuso. L’anno 1618 non offre altro di memorabile se non la morte del cardinale Jacopo Davy du Perron vescovo d’E-vreux, poscia arcivescovo di Sens , accaduta il 5 settembre. La Chiesa gallicana non ebbe mai prelato più di lui eloquente, controversista più esperto, e nel tempo stesso un più dichiarato nemico delle sue prerogative. La regina madre annoiavasi estremamente della sua prigionia; quando la notte del 21 al 22 febbraio 1619, ella scappò dal castello di Blois, e raggiunta presso Lo- (1) Il prezzo di quest’assassinio fu il bastone di maresciallo di Francia ebe fu dalo a Vitri come lo aveva ottenuto Thamines per aver fallo le parli di sergente arrestando il principe di Condè. (2) Il corpo di Concino stato segretamente seppellito a san Germano-1’Auxerrois, fu disotterrato dal popolaccio, trascinato per le strade , fatto a pezzi, e bruciate le membra in differenti quartieri delia cillà. (3) Nel suo interrogatorio le si chiese di qual sortilegio avesse ella lisc- io per rendersi padrona dello spirito della regina : Di non altro, soggiuns’ella, se non delV ascendente che le anime forti hanno sulle deboli.