DEI RE DI FRANCIA fortunii in Italia. Il maresciallo Strozzi, comandante le truppe francesi, fu sconfitto il 3 agosto a Marciano nella Toscana dal marchese di Marignano, generale degli Spa-gnuoli, che formò poscia l’assedio di Siena; la piazza non si arrese che il 21 aprile dell’anno dopo e costò ai nemici più che la metà del loro esercito per la vigorosa difesa di Montiuc. In quest’anno il re creò il parlamento di Bretagna con editto del mese di marzo prima di Pa-scpia. Gli stati della provincia facevano per l’innanzi le veci del parlamento, ne portavano il nome e ne esercitavano le funzioni. Il maresciallo di Brissac, benché negletto e contraddetto alld corte , non lasciava di avanzare in Piemonte e di prendervi alcune piazze. Avevasi in mira di portar più lungi il teatro della guerra. Il i5 dicembre 1555 i cardinali di Lorena e di Tournon, recatisi a Roma, conclusero con papa Paolo IV in nome del re di Francia una lega offensiva e difensiva contra gli Spagnuoli. L’ oggetto di tale alleanza formata dai maneggi dei principi di Lorena e dai Caraffa nipoti del papa, era la conquista del regno di Napoli, che doveva dividersi tra il papa e il re quando l’avessero eseguita in comune. I più saggi consiglieri di Enrico disapprovarono un tale progetto , ma il credito di cui godevano quelli che lo avevano suggerito al monarca, soffocò la loro voce e gli impedì di espor francamente la loro opinione. Poco ci volle che in quest’ anno o nel precedente Metz non ricadesse sotto le leggi dell’impero per opera di uno stratagemma.. Alcuni soldati imperiali, travestiti da Francescani, penetrarono in molte città sotto pretesto che doveva da que’ religiosi tenersi un capitolo generale. Ma prima che riuscisse loro di appiccare il fuoco, la vigilanza del governo scoperse la trama e ne impedì le conseguenze. Nell’anno j556 il re a malgrado la lega che aveva latta allora col papa, stipulò coll’ imperatore il 5 febbraio una tregua di cinqu’aiini a Vaucelles. Il papa se ne dolse, c il Cardinal Caraffa, fattosi nominare legato in Francia, riuscì a farla rompere. Ma Carlo Quinto sino dall’indomani della segnatura del trattato, (y jsi spogliato de’suoi regni in favore ili Filippo suo figlio, e nel 7 settembre sue. T. V. 1 -