28 CRONOLOGIA STORICA ficc recatosi in Francia per trovarvi asilo, rinnovò quella scomunica nel 1095 al Concilio di Clcrmont. Filippo temendo Infletto delle censure sullo spirito dei popoli , domandò cd ottenne una dilazione, durante la quale gli fu permesso di usar della corona; essendo alloi£ costume che i re comparissero nelle grandi solennità cogli arnesi regali c la corona in capo che veniva loro posta da un vescovo. Sempre minacciato, si determinò finalmente l’anno 1097 verso il mese di gennaio di rimandar Bertrade, e per conseguenza venne assolto. Ma richiamò qualche tempo dopo quest1 oggetto della sua passione, e con ciò attirossi una seconda scomunica pronunciata l’anno 1100 nel Concilio di Poitiers. L’ ostinazione che oppose il monarca a questi nuovi folgori ecclesiastici , non che alle rimostranze di parecchi prelati, fu punita, dice Orderico Vital, da parecchie infermità che gl’inviò il ciclo. Che che ne sia, nel 2 dicembre 1104 il vescovo d’Arias, commissario di papa Pasquale II, lo ristabilì nella comunione sotto la fatta da lui promessa di non più vedere Bertrade. Ma Filippo non fu fedele alla sua parola, poiché si vede che recossi con quella principessa nel mese di agosto n 06 alla corte del conte d’Anjou, quel desso da lei abbandonato. La corte di Roma cessò peraltro dal perseguitarlo, e la storia ci fa sapere che nel 1107 Pasquale venuto in Francia non* ebbe difficoltà di comunicar con quel principe da cui fu accolto con onori straordinarii a Parigi; lo che fa luogo a credere che quel pontefice gli abbia accordato filialmente la dispensa che Yves di Chartres ri-conciliato con Filippo aveva tante volte sollecitata a suo favore. Pasquale, secondo l’abate d’Usperg, ritornò di Francia a Roma nell’autunno dell’anno 1107. Nell’anno 1108 morì Filippo a Melun il 29 luglio dopo quarantotto anni di regno, e il suo corpo fu trasportato a san Benedetto sulla Loira. Guiberto di Nogent lo chiama: hominem in rebus Dei venalissimum. Si è veduto aver egli fatto ingiustamente lo stesso rimprovero al padre di quel monarca; ma pare clic qui v’abbia un maggior fondamento. Di fatti gli altri scrittori contemporanei attcstano, che Filippo non si faceva coscienza di vendere i beneficii, e nc recano a prova diversi esempli di nomine da lui