DEI RE DI FRANCIA 443 ilo attaccato a Penalva il retroguardo del re, ne furono respinti. Il 20 agosto il conte di Staremberg vinse la battaglia di Saragozza contra il marchese di Bay, ciò che obbligò la corte ad abbandonare Madrid il 5 settembre per ritirarsi a Valladolid : l’arciduca Carlo entrò in Madrid, ove provò tutti gl’ ¡macinabili disgusti (1). Nessuno volle vederlo; gli abitanti si rinchiusero entro le loro abitazioni , nè si degnarono raccogliere il denaro eh’ egli fece gettare per le strade. Avendo fatto dire al marchese di Mancera presidente del consiglio di Castiglia, vecchio oltre centennario , di recarsi a baciargli la mano, ricevette in risposta, » Io non ho che una sola fede ed un » solo re eh’ è Filippo V, al quale prestai giuramento » di fedeltà: riconosco 1’ arciduca per un gran princi-» pe ma non per mio sovrano. Sono vissuto cent’ anni » senz’ aver niente fatto contra il mio dovere. Pei po-» chi giorni che mi restano a vivere , non voglio altri-” menti disonorarmi ».L’arciduca irritato voleva dare la città al saccheggio. Il generoso Stanhope s’oppose a tale vendetta. » Ebbene, disse Carlo , giacché non possiamo » saccheggiarla, abbandoniamola ». L’avvicinamento del duca di Yendome rendeva necessaria una tal ritirata. Questo gran generale dopo li suoi disgusti col duca di Borgogna, era rimasto nell’ inazione e nella disgrazia; ma dopo la giornata di Saragozza egli fu di nuovo chiamato e spedito in soccorso di Filippo V. Quando raggiunse questo principe , lo ricondusse a Madrid ove entrò il 3 dicembre in mezzo alle acclamazioni di tutto il popolo. Il nemico si ritirò verso il Portogallo , ma fu inseguito dal duca che passò il Tago a nuoto, fece prigioniero il dì 9 in Brihue-ga il generale Stanhope con cinquemila Inglesi, raggiunse nel giorno stesso il generai Staremberg a Villaviciosa, e il giorno dopo gli die’ battaglia che porta il nome di questo luogo. Filippo V che non aveva per anche combattuto cogli altri suoi generali, si pose alla testa dell’ala destra dell’esercito francese, di cui il duca di Vcndome prese la (1) Gli enormi sacrilegii di cui gli eretici bruttavano la sua marcia, erano quelli che più sollevavano contra lui gli Suagnuoli (lìJem. del march, di san Filipfìo T. II p. 376).