DEI RE DI FRANCIA 5o5 Francia c di Borbone. Di sua parte il re le rimise tutte le azioni e i viglietti di credito di cui era possessore c le lasciò piena libertà di prendere quegli assegni clic giudicasse convenienti pel ristabilimento del suo commercio. Divenuta libera con questo mezzo, ella nominò dei siudaci, e fissò il piano d’amministrazione cui intendeva seguire (Gioivi, di Luigi XV). Il 6 settembre il re pose la prima pietra della nuova Chiesa di santa Gcnovicfla. Nel mese di novembre tutti i parlamenti ricevettero l’ordine che sopprime la società dei Gesuiti in tutta l’estensione del regno; permettendo nullameno a quelli che la componevano di viver privati negli stati del re, uniformandosi alle leggi del regno. Questo editto fu registrato al parlamento di Parigi il i.° dicembre; ma colla restrizione che per 1’ innanzi avvicinarsi non potessero Gesuiti alla città di Parigi per oltre due leghe. Nel 17 dicembre fu registrato al parlamento un editto amplissimo del mese stesso per la liberazione dei debiti dello stato. Boma aveva sin allora osservato silenzio sulla condotta ciré tenevasi in Francia verso la società. Clemente XIII vedendola abolita in quel regno, fece ogni sforzo per rilevarla, e con questa mira diede una costituzione colla quale di suo pien potere ed autorità suprema, egli confermava l’istituto dei Gesuiti. Questa Bolla in data del 7 degl’idi di gennaio 1764 secondo lo stile fiorentino (ciò che corrisponde al 7 gennaio del nostro anno 1765), fu soppressa dal parlamento di Parigi 1’ 1i febbraio susseguente. La salute del Delfino cominciò nell’ autunno di quest’ anno a deperire. 1 timori e i voti dei buoni Francesi pel suo ristabilimento raddoppiarono a misura che andava il male peggiorando. Egli vi soccombette finalmente all’età di tren-tasei anni il 20 dicembre al castello di Fontainebleau con una morte edificantissima , e fu seppellito il 29, come aveva desiderato, nella Chiesa cattedrale di Sens. La pietà costante di questo principe, i suoi talenti e i suoi lumi gli meritarono il più vivo compianto di tutta la Francia. Egli lasciò di Maria Gioseffa di Sassonia, sua seconda moglie, tre principi, Luigi Augusto duca di Berry (che fu poi Luigi XVI), Luigi Stanislao Gennajo conte di Provenza (Luigi XVII 1 ) c Carlo Filippo conte d’Artois (V. Partitolo