DEI RE DI FRANCIA 207 stati tutti i suoi dritti sull’ impero greco. L’arrivo di Carlo a Napoli sparse il terrore in tutto il regno. Quasi tutte le città si affrettarono di prestargli omaggio, e questo principe che in quattro mesi e mezzo ayeva percorsa tutta Italia, in quindici giorni conquistò il regno di Napoli, se si eccettui Brindisi; Io che dir fece àd Alessandro VI che i Francesi erano venuti a prender Napoli colla creta in mano a guisa di forieri. Progressi così rapidi portarono lo spavento a Costantinopoli. I sovrani d’ Europa non li videro essi stessi senza un senso di gelosia e di timore. Mentre Carlo si godeva in Napoli il frutto del suo conquisto, il papa, l’imperatore, i Veneziani, il re di Castiglia e il duca di Milano, conchiusero a Venezia il 3i marzo una lega per attaccarlo al suo ritorno. D’ altronde i Napoletani per effetto di loro incostanza cominciavano a detestare quegli stessi Francesi che avevano accolto colle dimostrazioni del maggior giubilo. I baroni soprattutto erano i più sdegnati , perchè il re dava ai suoi la preferenza nelle dignità del regno. Carlo annoiato del soggiorno di, Napoli ne partì il 20 maggio i4i)5 per ritornare in Francia col suo esercito ridotto a novemila uomini. Quello delle potenze alleate forte di quarantamila stava accampato alle falde dell’Appennino sotto la condotta del marchese di Mantova. Il re lo scontrò il 5 luglio presso il villaggio di Fornovo sul Taro in una vallata a nove miglia al di là di Piacenza. All’indomani convenne venir all’attacco. Dopo il combattimento di un’ ora il re montato sopra un cavallo cieco d’un occhio che aveva ben trent’anni, ma forte e vigoroso, mise in fuga il nemico con perdita di circa quattromila uomini; essendo stata quella dei Francesi di soli duecento. Il duca d’Orleans intanto era assediato in Novara, di cui erasi sei mesi prima impadronito. Carlo lo liberò con un trattato fatto il 18 ottobre col duca di Milano e continuò la sua strada. Filippo di Commines, parlando di questa spedizione dice doversi convenire che quel viaggio ebbe Dio per condottiero tanto nell’ andata che nel ritorno ; giacché nè il capo nè le guide a nulla servirono. Dopo la partenza del re di Francia, Ferdinando coadiuvato dal gran capitano Gonsalva, non tardò a riacquistare il regno di Napoli. Carlo vi aveva lasciato in