DEI RE DI FRANCIA 229 riguardavasi il giudizio contra lui pronunciato, lo immerse nella disperazione, c lo determinò nell’anno i5a3 a passare al servigio delP imperatore nel tempo che Francesco I si apparecchiava a rientrare in Italia per ricuperare il Milanese. Questo monarca postosi iti marcia per tale spedizione, intese a Lione il disegno del contestabile, e prese delle misure per assicurarsi di sua persona ; ma egli si sottrasse a tutte le indagini, e gli riuscì di unire a Piacenza i generali di Carlo Quinto (V< Carlo di Borbone Delfino d’Auvergne}. La sua diserzione ritardò le operazioni dei Francesi in Italia. Bonnivet clic li comandava, dopo essersi impadronito di una parte del.Milanese,formò il blocco di Milano, prese Monza ed altre piazze ne’din-torni della capitale. In quel mezzo Bajardo soggiogata Lodi, marciò in soccorso del castello di Crétnona assediato da ventidue mesi, e soltanto difeso da otto soldati risoluti di morire prima di arrendersi. Egli vettovagliò la piazza e rinforzò la guarnigione. Allora dichiarossi di nuovo la guerra tra la Francia e P Inghilterra in conseguenza di una lega formata da Carlo V col re Enrico Vili, con Francesco Maria Sforza, nuovo duca di Milano , i Fiorentini, i Veneziani e i Genovesi. 11 conte di Suffolk , marito della vedova del re Luigi XII era stato dal re d’Inghilterra spedito con uu nuovo esercito in Picardia. Suffolk fece parecchi tentativi cui il valore del duca di Vendome, dei conti di Guisa c di san Poi, non che del prode Crequi de Poutdormi sotto il comando de la Tremolile, resero inutili come lo furono 1’ anno prima quelli del conte di Surrei. Questa campagna de la Tremolile fu una delle più saggie e più utili che si fossero mai vedute. L’anno i5a4 nel mese di gennaio, Fontarabia che s’era difesa durante tutto il corso dell’ anno precedente contra gli Spagnuoli , fu loro restituita dal comandante Franget tradito da D. Pedro di JNavarra, suo luogotenente ch’era stato sedotto dal contestabile di Castiglia, di lui zio. Franget eh’crasi distinto con mille tratti di coraggio, fu all’uscir dalla piazza arrestato da Lautrec, condotto a Lione e condannato siccome vile e traditore, dal consiglio di guerra, a subire sopra un palco cretto sulla