3l2 CRONOLOGIA STORICA sui luoghi. Egli nc1 primi giorni di gennaio i5go giunse a Parigi. Papa Sisto V gli aveva ordinato di rimanersi neutrale, sempre che non fosse disperata la conversione del re. Egli fece al contrario, e cominciò dal collegarsi coi faziosi. Recatosi il i ?> gennaio al parlamento, ebbe l’ardire di porsi in un angolo sotto il baldacchino destinato unicamente per la persona del re. Il primo presidente lo prese dolcemente per mano e lo fece sedere inferiormente a lui ( Journal d’ Henr. IF). Frattanto continuavano a prosperare Panni del re. Il i/f marzo egli vinse la battaglia di Ivri nella diocesi di Evreux contra il duca di Mayenne, il cui esercito fu tagliato a pezzi o fugato. Enrico pieno di fidanza aveva prima dell’azione detto alle truppe: Se perdete le vostre insegne , r,annodatevi intorno il mio pennacchio bianco; voi lo scontrerete sempre sul cammino dell’ onore e della gloria. Egli mantenne la sua parola, pagò per la sua persona come semplice soldato, e a ciascun colpo che menava, diceva: Jl re ti tocca , Dio ti guarisca. Nondimeno un accidente fu per fargli perdere la battaglia. Enrico Pot di Rodi portava la cornetta bianca del re. Acciecato da- una ferita riportata negli occhi, fu dal cavallo a cui nel tempo stesso erasi rotta la briglia portato fuori di fila. Si credette che il re si ritirasse dalla mischia, lo che riuscì tanto più verosimile che seguiva la cornetta un giovine signore che aveva il pennacchio simile a quello del re. Questi avvertito dell’inconveniente corse di fila in fila per rimediarvi. Tosto lo si vide, rianimossi in tutti il coraggio, e si fecero tanti sforzi che i nemici furono interamente sbaragliati. Nello stesso tempo il marchese di Curton s’impadronì a nome del re d’Issoire e dell’Au-vergne. Il 7 maggio il re, padrone dei dintorni di Parigi, formò l’assedio 0 blocco di quella capitale colla mira di affamarla. Il c) del mese stesso colla morte del cardinale di Rorbone avvenuta nella sua prigione nell’età di settan-tasett’anni dileguossi 1111 vano simulacro di re. Fu asserito da molti scrittori ch’egli non aveva ricevuto la corona se non per privarne Enrico IV di lui nipote:, ma la cosa è precisamente il contrario; poiché sentito ch’ebbe ch’egli era stato acclamato a re, scrisse ad Enrico IV una lettera colla quale gli dichiarava di riconoscerlo a suo legittimo sovrano.