DEI RE DI FRANCIA risdizionc, e nominò per parte sua commissari! perchè presiedessero alla collezione dei loro lavori. Quest’operazione felicemente cominciata sotto Carlo Vili, fu continuata sino al regno di Carlo IX che gli diede 1’ ultima mano. Un altro oggetto di riforma fu per Carlo Vili il gran consiglio. Addetto al seguito della corte, esso era ambulatorio, e non sempre aveva il competente numero di magistrati per giudicare gli affari importanti di cui doveva far cognizione-, donde avveniva, che non sì tosto i privati si erano ben affaticati a seguire il re nelle sue corse, sovente se ne ritornavano senz’essere state giudicatele loro ragioni. Carlo Vili col suo editto del 2 agosto ■ 497 rese i116* sto tribunale sedentario in Parigi, e creò diciassette consiglieri per accudire insieme coi referendarii, sotto la presidenza del cancelliere, alla spedizione degli affari che fossero portati davanti ad essi. Carlo Vili all’esempio di san Luigi non ¡sdegnava di far egli stesso in persona giustizia ai suoi sudditi. Questo principe nell’attraversare l’Italia aveva osservato con ammirazione i palazzi che cominciavano a decorarla. Di ritorno in Francia intraprese di ristaurare sullo stesso gusto il castello d’Amboise. Quivi recatosi 1’ anno 1498, volle un giorno vedere a giuocare una partita di palla, e nel passare per una porta ch’era troppo bassa, riportò un colpo alla testa. Siccome egli non si lagnava mai, così non fu presa veruna precauzione per prevenire le conseguenze di tale accidente. Ma in capo a qualche tempo, egli cadde rovescione privo di sensi e moto in mezzo alla galleria mentre se ne ritornava colla regina. C’erano nella galleria, dice un antico storico, persone di ogni sfera , che lo videro sdraiato sopra un meschino paglie-riccio donde non si mosse sino a che rese l’ anima , lo che fu alle ore nove. Tre volte parlò per dire tre volle: Dio mio, gloriosa Vergine Maria , san Claudio, san Biagio mi aiutino. Così partì da questo mondo ( il 7 aprile) nell’unno ventottesimo dell’ età sua (dopo un regno di quattordici anni, sette mesi e nove giorni) così possente e gran re, e in luogo tanto miserabile, egli che aveva tante magnifiche abitazioni, e ne faceva ristaurare una di così bella , e che ha dovuto finire in una povera T. V. 14