326 CANTI ILLIRICI 145 Ma vero quanto narra l’ancella. E comincia a interrogare la schiava : O schiava (ti freddasse una serpe!) Deh tremendi Serbi guerrieri Che a noi nella città entro volarono! 150 L’uno è sull’alta torre Della città sulla munita porta: Sopra lui la serica bandiera sventola: Gli ha incrocicchiate le gambe sotto la bandiera* E in mano uno schioppo tiene: 155 Ver la nostra casa gli è volto. Accantogli un altro in sulla torre, Nero il mustacchio come del corbo l’ale: Anch’ egli un fucile tien nelle mani ; Ver la nostra torre gli è volto. 160 Da costoro non avremo noi bene. Poi vedessi, ancella! Due maledetti Serbi nella spianata Che guardano della città la porta: L’uno è d’alta stutura, 165 E rossi fino alle spalle i mustacchi: Stendonsi sopra le spalle i mustacchi, Come al falco le penne agli stinchi: E lo schioppo e’ porta in mano. L’altro drago eh’è accantogli, 170 Di largo petto e di spalle, Copresi di marinaresco cappotto, (148) Da ! (149) In-volarant — uleceli. (154) Prekomorsku — Oltremarino, sottinteso schioppo ; come i Greci una sorte di schioppo chiamano milione. E quello fors’è detto così, perchè di Venezia. Più sotto l’altro Montenegrino tiene (omesso il sostantivo) scarku, che vale come screziato, ma forse ha a intendere scanalato. Uu terzo brescakinju cioè bresciano, dove rinomati archibusieri, e officine operose tuttavia. Uu quarto la-tinku, come dire italiano; che in questo senso ha latino anco Dante. [Infer.^ XXII, 65, e altrove]. Tale ricchezza di denominazioni dimostra nazione guerriera.-