DEI RE DI FRANCIA igt quelle stesse dei Tomisti e degli Scottisti , menavano allora tanto romore nella scuola di Parigi, che degeneravano 'quasi in scisma. Luigi temendo un tale eccesso, si dichiarò contra i primi, e il i.° marzo 147^ (N. S.) pubblicò un’ ordinanza, colla quale proibiva la lettura dei loro scrtti. Fece di più: per assicurare P esecuzione di tale regolamento^, inchiodar fece ed incatenare entro le biblioteche le opere di que’sottili dialettici. Ma sett’anni dopo (i4B1 ) le fece levare e lasciò libero il campo alle dispute. Nel tempo stesso Luigi XI faceva marciar truppe nel Roussillon per ¡scacciarne interamente gli Aragonesi. Il i5 marzo ¡4y5 Perpignano si arrese ai Francesi dopo essersi difesa sino agli estremi. Le altre piazze di Roussillon si sottomisero all’esempio della capitale. Luigi ciò inteso, fece sapere al cardinale d’Albi che poteva avvocare a sè i beneficii della provincia che gli convenissero , raccomandandogli di dare ai Francesi quelli eh’ ei non volesse : e se cavi , aggiung’ egli, qualche cattivo benefìzio al di quìi , lo prometta ( ai naturali del paese ) e poi che non tenga nulla , e che si lasci fare il re , il quale ben vi rimedierà. Spirata la nuova tregua conchiusa tra Luigi e il duca di Borgogna, il re si avanzò in Picardia e tolse al duca tutte le piazze che gli appartenevano sulla Somme mentre questi era intento all’assedio di Nuits. Quinci recatosi a Bouen indusse il 10 giugno Guglielmo di Chàlons ch’era allora suo prigioniero, a cedergli la sovranità d’Orange per suo riscatto, conservando gli altri diritti di quel principato. Il re d’Inghilterra non s’era dimenticato della sua alleanza col duca di Borgogna. Fatte sbarcar le sue truppe a Calais ne’ mesi di giugno e luglio, venne a porsi alla loro testa, e dispiegar fece sulla spiaggia il più bell’esercito che giammai gl’ Inglesi avessero fatto tragittare in Francia. Ma il duca di Borgogna sempre occupato nell’assedio di Nuits, avendogli mancato di parola, fece con Luigi nel giorno 29 agosto col mezzo de’ suoi deputati una tregua di nov’anni rtwliante la somma di settantadue mila scudi, ed una pensione di cinquantamila che il re di Francia s’impegnò pagargli. I due re si videro in quel