CRONOLOGIA STORICA Filippo ed Odoardo mercè le cure di papa Clemente VI, convennero una tregua di nove mesi che fu poi protratta sino a Pentecoste i35o, indi sino al i.° aprile i35i;ma essa fu male osservata. Tutti i flagelli allora desolavano la terra. Una pestilenza delle più orribili di cui la storia ci abbia conservata memoria , diccsi aver fatto il giro del globo, e si fermò più particolarmente sopra l’Inghilterra e la Francia dove la guerra secondava le sue stragi. La fame l’aveva preceduta e la susseguito. Gli storici raccontano di questo flagello circostanze clic tengono del mara-viglioso, ma che rendono però credibili per l’uniformità delle loro testimonianze; come per esempio quel fuoco vaporoso che consumò oltre duecento leghe di terreno , divorò gli alberi e sino le pietre; quel bulicame di serpenti e di altri insetti venefici di cui era sensibilmente infetta 1’ aria, e finalmente quel contagio sì rapido che comuni-cavasi colla sola vista (Gaillard). n E però strana cosa, » dice Mezeray, che nè il flagello della guerra nè quello n della peste punto non corressero la nazione. Le danze, » gli spettacoli, i giuochi, i torneamenti continuavano maisemprc-, i Francesi, per così dire, danzavano sul 5) corpo de’ loro congiunti. Essi parevano manifestar gioia » dell’incendio delle lor case e della morte degli amici». Convien però convenire che questi disastri destarono la pietà in parecchi, ma nel tempo stesso diedero nascita alla setta dei flagellatori. La peste aveva rapito il 12 dicembre i349 ( Grondi san Dionigi) la regina Giovanna figlia di Roberto II duca di Borgogna, prima moglie di Filippo che gli aveva * dato la mano nel luglio i3i3. L’ari. 134t) (V. S.) quel principe si sposò in seconde nozze il 29 gennaio con Bianca figlia di Filippo di Evrcux re di Navarra. Quest’anno stesso è pur memorabile per due importanti acquisti fatti dal re. 11 primo è quello del Dcl-finato ceduto alla Francia dal delfino Humberto col trattato 3o marzo sotto la condizione che quello dei figli di Francia che ne godesse, assumesse il nome di Delfino colle armi del Delfinato inquartate con quelle di Francia, e che quel paese non potesse mai essere incorporato al u'gno se non nel caso in cui l’Impero e la Francia fos-