DEI RE DI FRANCIA Sotto lo stesso regno i tagli aumentarono d1 oltre nove milioni, nè gli stati mai si convocarono, prova dei progressi che aveva fatto l’autorità reale. Deve dirsi per altro a giustificazione di Francesco I che le circostanze in cui trovossi, resero indispensabili le imposizioni con cui sopracaricò i sudditi. Dopo il prodigioso accrescimento della casa d’Austria, eransi duplicate e triplicate le spese necessarie alla sicurezza dello stato: « Poiché in luogo di » milacinquecento lande e del corpo dei franchi arcieri * eh’ erano a spese delle parrocchie o di quello degli av-» venturieri che non assoldavansi se non per tre o quattro y> mesi, Francesco aveva mantenuto sino a tremila lancie, » cinque o seimila uomini di cavalleria leggiera, cinquan-» tamila d’infanteria permanente, a cui pure aggiunge-» vasi in caso di bisogno dodici a quindicimila tra Sviz-» zeri e lanzichenecchi. Nè men forte era la sproporzione » riguardo alle ambascerie. Sotto i regni precedenti si si » limitava di inviare sei o sette vescovi, abati o magistrali ti a risiedere nelle principali corti di Europa colle quali « eranvi affari da trattarsi; sotto il regno poi di France-r> sco I e quando Carlo V cominciò a rendersi formida-» bile, si moltiplicarono gli ambasciatori tanto ordinari! » che straordinarii, se ne spedirono per la prima volta a * Costantinopoli, in Ungheria, in Danimarca, in Svezia , a » quasi tutte le diete dell’impero, ed anche alle corti di » secorid’ ordine (l’ab. Garnier) ». Prima di Francesco I non eravi in tutto il regno che un gran maestro alle acque e boschi, il cui uffizio era stato soppresso nel i525. Se ne crearono sci in una volta le cui cariche rimasero sospese nel 1662 sino al 1670 nel quale furono repristinate sul piede dell’editto del i5^5; in seguito se ne crearono diciotto ciascun de’quali ebbe il suo dipartimento. ENRICO II. L’anno 1547 ENRICO, figlio di Francesco I e della regina Claudia nato il 3i marzo 15IC) a san Germano in Laye, succedette il 3i marzo 1547 a suo Patl,e> e consa"